venerdì 13 aprile 2012

Raidho - Ritmo e carro di Rà (del Sole)

Dei tutelari: Amon-Rà, Marduk
Parole chiavi: Energia, Viaggio Astrale
Pronuncia Germanica: Reda, Reidho
Pronuncia Nordica: Reid
Elemento: Fuoco
Colori: Rosso, Oro, Giallo-oro
Pietra: ambra
Simbolo: Carro Solare

Magia per progredire.

Questa Runa è essenziale per aiutare la circolazione dell'energia nel corpo. Questa Runa consente di condensare il Chi.

Raidho è utile quando stai per entrare in un mondo sconosciuto, ad esempio un nuovo lavoro, un nuovo studio, un nuovo approccio in un qualsiasi campo, tanto più se è nello "spirituale".

Raidho aiuta nei viaggi astrali grazie alla sua capacità di guidare l'anima o il Ka nell'aldilà. Raidho difatti simboleggia la guida che porta la luce nell'oscurità.

Raidho unita a Fehe porta fortuna nei cambi di casa, città, traslochi.

Raidho poichè il ritmo e l'andatura sono i suoi doni, ci aiuta nella nostra vita quotidiana ad organizzarci, ad amministrare meglio il nostro tempo salvando momenti preziosi.

Se si avvicina un evento importante per te come il matrimonio, anniversari ecc. vibrare Raidho mentre prepari l'evento o la festa ti darà più forza, buon senso, molte idee e soprattutto farai tutto in tempo.

Raidho è una runa molto generosa che viene usata efficacemente e brillantemente sia nella vita di tutti i giorni che nella vita spirituale. E' Gioia, sorriso e musica, una Runa Solare.

La sua pietra è la magnifica ambra, piena di sole.

Magia di difesa.

Raidho agisce sul nemico rendendolo insoddisfatto, depresso, confuso, stressato, pigro.
Il nemico perde il senso del tempo, l'equilibrio nel bioritmo e gradualmente finisce nella depressione.

Algiz - La Grande Protezione

Dei tutelari: Odino, Heimdall, Thor
Parola Chiave: Protezione
Pronuncia Germanica: Algiz - Algis
Suono Nordico: Elhaz (Elgr)
Elemento: Fuoco
Colore: Nero e Rosso
Pietra: Tormalina
Simbolo: Scudo d'Odino

Simbolismo

Ci ritroviamo di nuovo a trattare una Runa di Protezione molto efficiente. Infatti Algiz è composta da diverse rune, le cui potenti forze sono unite. Osserva Algiz, il tringolo puntato verso il basso, se viene rovesciato diventa la Runa Tiwaz che studieremo prossimamente.

Algiz è un potente scudo di difesa contro il male, le negatività e gli attacchi, compresi quelli che provengono da noi stessi, dal nostro inconscio, dai complessi, i blocchi e le ottusità mentali con cui ci programma Geova-Anu.

Perciò Algiz ci libera dalla mancanza di fiducia, liberandoci dai vecchi traumi, le vecchie storie, il vecchio "Karma". E' una Runa di Liberazione.

Significato

Vibrare Algiz nella propria aura ogni giorno, visualizzarla nei chakra scaccia la tristezza, impedisce lo sviluppo di disturbi/malattie.

Quando uno vibra Algiz tra i chakra, percepisce un forte calore che si espande e brucia i "semi marci".

Indossare Algiz durante un rituale in cui si usereranno energie "pericolose" e infide, assicura al "mago" un effettiva protezione. (sebbene la migliore protezione è quella della propria aura se è forte)

Algiz è spesso comparata con l'uomo in piedi con le braccia tese verso il cielo. Perchè no? Dopotutto, in questa posizione visualizzare l'energia del sole che entra nel corpo dai chakra delle mani può essere qualcosa di veramente benefico.

Algiz non è molto usata in magia. Algiz protegge, eleva, distrugge le negatività ma non attacca. E' solo, se posso dirlo, il grande bastione di difesa.

I Celto-Germani del passato credevano che la combinazione di 8 Rune Algiz costituisse l'assoluto Scudo di Difesa.

Certamente il numero 8 che è quello di Iside e della sua Stella di grande Protezione, combinata con il Potere di Algiz da vita ad una grande Forza.


 I seguaci della new-age hanno utilizzato Algiz piazzando i 3 livelli della consapevolezza nella sua barra centrale. Questo è completamente inutile, Algiz protegge l'intero essere e non solo una parte di esso.

Ho disegnato velocemente una combinazione di 8 Algiz in modo che potete visualizzare lo scudo di difesa assoluto. Potete anche realizzare un ciondolo o una creazione "artistica" a forma di Algiz o di scudo assoluto, con pietre che hanno alte conduttibilità(Quarzo ialino - cristallo di rocca) e materiali del genere e mettere il tutto in punti strategici della casa.

giovedì 12 aprile 2012

Nauthiz - La Forza mentale

Dei tutelari: Gli Eroi: Enki - Odino - Prometeo, Marduk.
Parola chiave: Volontà
Suono germanico: Nauthiz
Suono Nordico: Noudh
Elemento: Fuoco
Colore: Nero
Pietra: Ossidiana Nera
Simbolo: Notte oscura dell'anima

Simbolismo
Nauthiz è l'incarnazione di colui che va avanti. Colui che a volte avanza lentamente, ma saldamente con uno zaino sulla schiena progredisce non curante del tempo, del luogo o del proprio stato fisico e morale.

Nauthiz simbolizza Enki, grintoso, inesorabile nel continuare la sua lotta per la liberazione della Terra.

Nauthiz rappresenta Odino appeso all'albero della vita Yggdrasil, la ricerca del Santo Graal, i 12 "lavori" del Magnus Opus, in breve, Nauthiz è la runa indispensabile per l'iniziato, e soprattutto per il futuro iniziato.

Nauthiz è direttamente legata alla notte oscura dell'anima, a quei terribili momenti in cui ogni cosa crolla intorno a noi, convinzioni, speranze, bisogni, illusioni, quando sembra che nulla possa più risorgere da tutte queste rovine. La notte oscura dell'anima è verità, una realtà attraverso la quale tutti noi dobbiamo passare senza eccezioni.

Quando realizzi che ogni cosa che hai imparato è sbagliata, che sei stato ingannato da sempre, che anche le pratiche come il Reiki sono state corrotte, mutilate, che nessuna cosa in ogni ambito è rimasta pura al 100%, allora sprofondi nell'oscura notte dell'anima. Un anima che è ora senza direzione e senza punti di riferimento. Non ha ancora trovato il faro che gli illumini la via o la guida benevolente che la conduca verso la prima porta. Solo quelli che sentono la chiamata di Enki trovano la Luce di Lucifero, il sacro portale ed entrano nel suo mondo. Il vagabondare dell'anima finisce, per gl'altri invece continua di vita in vita. Costoro spesso sono persone che non hanno interesse in nulla, che non amano nulla, che non hanno passione. O peggio, fluttuano di qua e di là, un giorno da una parte, un giorno dall'altra. Le loro anime sono perse, non sanno dove appigliarsi.

Nauthiz sa dove sta andando, e istintivamente sa che la strada sarà lunga e pericolosa: Dunque si prepara a dimostrare perseveranza.

Significato
La perseveranza è l'immediata e assoluta manifestazione di Nauthiz: tenersi su, rimanere fermi nella tempesta, non mollare mai, combattere.
Nauthiz: la Perseveranza incarnata.
Quando sai che stai per entrare in un periodo turbolento, vibra Nauthiz 20 o 40 volte al giorno, fino a quando il periodo tempestoso non sarà finito. Vedrai che non solo rimarrai in piedi, ma troverai anche risorse per affrontare le difficoltà. Ogni volta che pensarai di essere finito, sconfitto, troverai nuove energie. Questa è Nauthiz.

Dunque, hai probabilmente capito che Nauthiz è la compagna di Hagalaz. Per costruire un universo, il proprio o quello di un intera razza la perseveranza occorre più di qualunque altra cosa.

Una forza incommensurabile.
Hagalaz è il seme cosmico, il sacro chicco di grandine, gelato perchè in gestazione. Quando il chicco di grandine si scioglie diventa l'acqua sacra e benedetta che fertilizza ogni cosa. Una volta che la creazione si è manifestata Nauthiz la fa propria come fosse un bambino e con tutta la forza mentale del mondo sosterrà il bambino, lo alleverà, educherà e gli insegnerà nel mondo tangibile, nella vita di tutti i giorni.

Nauthiz è una Runa che fa propria la sfida di Hagalaz. Nauthiz controlla la forza fisica, mentale e spirituale.

Non c'è debolezza con Nauthiz. Quasta runa di sopravvivenza avanza qualunque cosa succeda, tra tutte le tempeste Nauthiz avanza ancora, un passo dopo l'altro un passo alla volta.
Nauthiz resiste alla morte e alle sue smorfie.

Nauthiz è una runa di fuoco, ma un fuoco domato, un fuoco tenuto in un serbatoio che si sta riempiendo giorno dopo giorno, perchè deve durare per tutto il viaggio.

Ricorda: test, sfide, esperienze, questo è Nauthiz, combattere fino all'ultimo respiro, e questo ultimo respiro improvvisamente rivive da se stesso, ancora una volta.

Nauthiz rappresenta l'assoluta battaglia per la vita senza aspettative di gratitudine o riconoscimenti.
Nauthiz è l'eroe della vita di tutti i giorni che si unisce a quelli che resistono, che mantengono il pianeta sulle loro spalle fino al giorno della liberazione.

Nauthiz perfetta rappresentazione di Odino, da mago a guerriero, da saggio a berserker, non cede mai niente perchè la vita non concede altro. La vita ci sfida ogni giorno.

Magia per progredire (bianca)
Hai già capito, usa Nauthiz per diventare forte, perseverante, tenace, determinato, animato da un indistruttibile forza mentale.
Nauthiz da la forza di attraversare ogni tempesta, anche quando tutte le speranze sembrano perdute, possiamo sopravvivere a ogni cosa. Nauthiz RESISTE!

Inoltre in combinazione con altre rune Nauthiz riesce a rispedire al mittente attacchi. L'ossidiana nera da al lavoro con Nauthiz tutta la "profondità" di cui ha bisogno e smuove il fuoco interno.

Magia di difesa.
Non c'è bisogno di dire che Nauthiz usata in difesa fa naufragare il male indirizzato contro di noi. Chi ci attacca finisce rovinato, perde la capacità di affrontarci, finisce in depressione e prenderà dure lezioni dalla vita.

giovedì 26 gennaio 2012

Il KA o Corpo Astrale - Il Guerriero Invisibile


Ho voluto riscrivere questo testo sul Ka perché quello vecchio era oramai troppo striminzito (l'avevo scritto nel 2009). Grazie a nuove comprensioni, nuovi approcci, nuovi insegnamenti questo post sul Ka, così familiare, prende improvvisamente tutt'altra piega, più "regale", più divina.
Un Ka rapidamente ridotto, dall'infestazione rettiliana, in "corpo del desiderio".

Il desiderio è tutto. Il desiderio è TUTTO. Il desiderio è l'EGO, il desiderio è il motore dell'azione.
È quel desiderio profondo di progresso, di pace, di amore, di comprensione, di apprendimento che conduce l'umanità verso Enki. Perché questo desiderio proviene da LUI. Eredità sacra. Geni benedetti.
Il DESIDERIO. Non solamente quello del corpo, dell'amore, dell'atto sessuale, ugualmente ricco ed onorevole, ma anche e soprattutto quello del cuore, quello dello spirito.
Il desiderio di vivere ad ogni prezzo, di ostinarsi a salire per queste montagne ruvide e scivolose, di continuare le proprie meditazioni anche quando non danno frutti, il desiderio di parlare alla propria guida, di incontrare Enki. Tutto è desiderio.
Anche mangiare, bere, dormire.
Quale volontà di distruzione, l'ennesima, spingeva l'immobile Budda ed il suo sorriso beota a trasmettere il suo insegnamento mummificato, contro-natura, mortifero, sfaccendato e assassino?
Non desiderare niente non è già questo un desiderio?
Non fae nulla quando il pianeta cade a pezzi, continuare le proprie beate meditazioni ad Anu, con le gambe incrociate in loto, non è questo un'inquietante sentore di patologia mentale?  Perché Budda, come Gesù, Geova, Allah e tutto il resto, sono delle forme-pensiero programmate per distruggere fino alla più infima fibra di Enki in noi.
Ma Anu ha sottovalutato suo figlio, l'ha creduto vinto, perso, annientato. Enki si è battuto, ha vinto e si prepara a riprendere la Terra.
Quale "motore" porta Enki? L'amore? Certamente, ma un amore passivo sarebbe un amore morto.
Che cosa allora? L'orgoglio? Certamente, ma un orgoglio passivo sarebbe fetida vanità.
Che cosa allora? La responsabilità? Certamente, ma una responsabilità portata come un fardello sarebbe una misera bara.
Allora che cosa?
Il DE-SIDERIO.
Il desiderio di Verità, il desiderio di Giustizia, il desiderio di Libertà, il desiderio di amare, di superarsi, di agire, in una parola, il Desiderio DI ESSERE ciò che ENKI è già:  UN GRANDE DIO PRIMORDIALE, DEGNO DEI SUOI VALORI PIÙ PROFONDI, DEI SUOI ATTI PIÙ NOBILI.

Ecco perché il corpo astrale (il KA) deve essere studiato del punto di vista Enkista con la più estrema minuziosità. Rivediamo prima, e molto brevemente, il nostro corpo astrale dal punto di vista dell' "Antico Egitto".


IL KA
La posizione del Ka, mani-ricettacoli rivolte verso il cielo, chiama l'energia celeste ed i suoi poteri di rigenerazione. Rievoca così, al lettore attento, la runa URUZ e le sue immense capacità di risurrezione.
Il Ka "si legge" anche orizzontalmente e diventa allora queste braccia che baciano, proteggono e diffondono un'energia vitale costante. Nell'immagine qui sotto, scolpita su una colonna rinvenuta nel "Cortile del Nascondiglio" del tempio di Amon a Karnak (Amon-Râ), vediamo il grande dio Ptah abbracciare Senusert I.

Un Ka scarsamente scolpito o dipinto sugli affreschi, perché troppo legato all'intimità dell'essere. Non era rappresentato del resto che il Ka dei re. Come quello del re Hor Autibra (XIII dinastia) estremamente conosciuto.
 
 Il Ka è lo scudo del corpo fisico e si compenetra con il corpo eterico, primo "airbag" del corpo, al punto tale che si parla spesso di corpo "eterico-astrale".
A questo punto cruciale della spiegazione la realtà del corpo astrale, il suo scopo, la sua motivazione millenaria, ci appare chiaramente.
Senza un corpo astrale solido, l'anima non può niente e diventa una preda facile.
Parimenti, che cosa potrebbe fare un corpo fisico senza pelle per trattenere gli organi, fermare i batteri, proteggersi delle intemperie?
Perciò bisogna specificare che il Ka è lo scudo diretto dell'anima di cui il corpo fisico è il prolungamento.
Questo ci porta alla seguente conclusione, punto di partenza di un'incredibile riflessione:  il corpo astrale è una realtà autonoma della nostra anatomia occulta. Intelligente, forte, agisce di-per-sé al di là del cervello, di ogni stimolo, lascia il corpo fisico e parte... in viaggio nella 4 dimensione!

Ma non vi spaventate. È trattenuto al nostro corpo fisico da una corda, che si chiama corda d'argento o filo d'argento, fino all'eventuale morte di questo. Una corda, peraltro, di ben'altri colori che d'argento.
Probabilmente un giorno leggerete su questo blog, se non è già stato fatto, che l'aura, una volta pulita, programmata, potenziata, agisce da sola per proteggerci. Può spostarsi, scindersi, in un'istante, ed agire contro l'aggressore visibile o invisibile, senza avere il tempo di capire cosa sta succedendo. Ciò che si scinde e "regola i conti" con l'intruso ha per nome... corpo astrale!

È a ciò che bisogna tendere.
Dei corpi tutti uniti verso uno stesso scopo: Kundalini e Magnum Opus.
Dei corpi tutti uniti verso un stesso scopo: non accettare nessuno attacco come giusto o giustificato.

Il corpo astrale è questo guerriero che agisce alla velocità luce, è quello che prende il posto delle nostre guide. Le nostre guide rimangono sempre con noi, diventano del resto molto rapidamente i nostri più meravigliosi e fedeli amici, ma non hanno più bisogno di intervenire nel nostro quotidiano per assicurare la nostra protezione, almeno non frequentemente. Semplicemente perché, progredendo a grandi passi per il nostro cammino, ecco che il nostro corpo astrale acquista sufficientemente potere per proteggersi da solo contro gli attacchi "ricorrenti". Per la nostra soddisfazione, la nostra fiducia in noi stessi e la nostra fierezza.

La protezione contro gli attacchi violenti dei nemici proviene sempre dalle nostre Guide. Pensiamo a ringraziarle regolarmente per tutto ciò che fanno per noi.

Addentriamoci per un'istante nel mondo invisibile.
Che cosa accade a questo corpo astrale, nel suo mondo, il mondo astrale?
Come comunica con l'anima?
Ed infine, qual'è il suo ruolo principale?
L'anima ha bisogno di caldo. L'anima si nutre di fuoco.
Non esiste anima, nella nostra galassia, che si nutra di acqua, di aria, di etere ed ignora il FUOCO.
Il FUOCO è la Vita. Il FUOCO è la SUA vita.
Pensate al sole e capirete immediatamente l'importanza che questo fuoco riveste per noi, per l'anima. Immagina se il nostro sole fosse morto. Niente sopravvivrebbe alla sua scomparsa. La morte sarebbe l'unica uscita. O l'evacuazione massiccia del sistema solare!

Se volete progredire velocemente su questa strada già di-per-sè ardua: bisogna assolutamente mantenere il corpo astrale a temperatura elevata.  

Non dico che bisogna "carbonizzarlo" tutti i giorni, ma lavorare appena ci è possibile con il fuoco.
Come abbiamo cominciato a fare, nella meditazione sull'aura.
Lo so: molti staranno tremando, imprecando, gridando e gesticolando, chiamandomi pazzo, come un criminale... lo so.
Ma so anche ciò che dico, ciò che scrivo e ciò che vivo.
L'anima ha bisogno di fuoco, bisogna darglielo, punto. E' questione di buonsenso.
Sapendo tutto quello che sapete sul vostro Serpente-Kundalini, lo nutrireste di acqua salata? Di venti violenti? Di terra?

Il Serpente ha bisogno di fuoco. Ha bisogno di tutti gli elementi, certo, ma principalmente di fuoco. Perché il Fuoco è la sua base naturale.
Parimenti per l'anima. Perché? Perché l'anima e il Serpente, SONO LA STESSA COSA!!!
ENKI IN NOI.
Tenere sempre questo a mente:

• L'AURA È IL SERBATOIO DELLA LUCE DELL'ANIMA.
• DUNQUE NELL'AURA RISIEDE IL POTERE DELL'ANIMA.
• IL CORPO ASTRALE È IL GUERRIERO DELL'ANIMA.
• LA KUNDALINI E' L'ENERGIA DELL'ANIMA.
• LA KUNDALINI E' IL FUOCO DELL'ANIMA.
• IL FUOCO È LA FORZA DELLA VITA.
• IL SERPENTE SACRO È IL CUORE DELL'ANIMA.
• IL SERPENTE E L'ANIMA UNIFICATI APRONO ALLORA LA STRADA VERSO L'IMMORTALITÀ.

Bisogna nutrire il corpo astrale dunque. Tutti i corpi, ma questo particolarmente.
È il combattente invisibile ma indispensabile, cavaliere dell'anima.
Un corpo astrale potente assicura un'aura propria, solida ed efficace.

Il corpo astrale è come unincubatrice che mantiene tutta l'energia dell'anima alla giusta temperatura.
PIÙ L'ANIMA RICEVE CALORE, PIÙ PROGREDISCE VELOCEMENTE.

I corpi sottili sono i differenti strati (livelli di coscienza) dell'anima. I corpi fisici sono il suo tempio e veicolo.
Quindi, tutto è UNO in noi. Siamo una globalità.
Insisto su questo punto:  l'unicità sulla quale insistono tanto i seguaci della New Age, nei libri cosìddetti rivelati, non si riferisce ad un dio unico, onnipotente ed onnisciente, ma ALLA NOSTRA UNIFICAZIONE PERSONALE.
Essere UNO con la propria anima, questo è essere un Dio. Perché nell'anima vive l'emozione, il sentimento, l'intelligenza, la luce... tutti i nostri corpi sottili sono i suoi corpi, i corpi dell'anima.
Ecco perché non serve a niente correre come un coniglio nel cammino spirituale Enkista.
Presto o tardi, sarete recuperati dalle vostre lacune, le vostre mancanze, le vostre precipitazioni.
Avanzate ad un buon ritmo ma non trascurate qualche chakra o qualche corpo. Tutti devono essere aperti, liberati, puliti, ascoltati, sentiti e soprattutto PROVATI.

Adesso che state integrando a poco a poco tutti questi punti così essenziali, praticate la respirazione del fuoco, il Kapalabati, parecchie volte nel corso della giornata, ogni momento, quando siete soli, nell'automobile o a casa vostra, poco importa. Questo libererà il vostro III chakra ingombrato in tutti gli Uomini, le energie basse e, soprattutto, abituerà il corpo al calore del fuoco.
Poi, una volta fatto pratica con il Kapalabati, potrete lavorate DIRETTAMENTE con l o stesso elemento fuoco. Perché in effetti, che lo realizzavate o meno, fare il Kapalabati è GIA' IN-vocare il fuoco in sè.
Una volta ancora, una precisione importante. Ricevo regolarmente delle mail che mi pongono questa domanda.

• IN-vocare, come indica il suo prefisso, porta reall'interno. Dunque, IN-vocare significa portare in sè il Fuoco o tutt'altro elemento.
• E-vocare, significa chiamare davanti a sè o intorno a sè. Si evocano gli Dei per esempio. Per non confondere più, ricordatevi:  IN = Interno E = Esterno.

Ma allora come sintetizzare un approccio "contemporaneo" del Ka con quello dell'Antico Egitto?
Come gestire il Ka se può essere autonomo?
Come renderlo e mantenerlo potente?

APPLICANDO I GRANDI VALORI ENKISTI AL VOSTRO QUOTIDIANO, NELLA VOSTRA VITA.
AUTONOMIA - RISPETTO DELLA VITA - AMORE PER LA VITA E PER I SUOI PIACERI - RISPETTO DI SE' 

Quando vi abbandonate e mettete tutto ciò che siete nelle mani di altre persone, umane o divine, senza discernimento o buonsenso, uccidete il vostro Ka. Il Ka può essere raggiunto. Il Ka può essere consumato, annientato. Il Ka può lasciarvi se l'ignorate o lo sciupate. Il Ka ha la sua vita propria. Dipendete da lui, non egli da voi. Il Ka non ama nè la sottomissione, né l'oblio. Il Ka si inchina solamente davanti a suo Padre Ptah.
 
Unificarsi al Ka induce ad avere consapevolezza, ad amarlo e nutrirlo.
Il Ka ama l'energia, il fuoco, l'azione, la gioia, l'amore, il Ka ama ritrovare suo Padre, Ptah. Da qui l'importanza a tutti i livelli di tutto ciò che noi siamo, di costruire, senza lasciarsi mai andare, dei forti legami con Enki-Ptah.
Gli Egiziani affermavano che il Ka era il Knoum nel corpo. Detto anche circolazione della vita. I modi di dire comuni di un tempo lo dimostrano molto bene: "va d'accordo con il suo Ka" dicevano a proposito di qualcuno giovane ed in buona salute.
Gli Egiziani festeggiavano il loro Ka, bevevano in onore del loro Ka, salutavano il loro Ka, parlavano al loro Ka!  La morte, per gli Egiziani, significava unirsi al proprio Ka per un nuovo viaggio. Il Ka, agli occhi dell'Egitto Antico, è un appoggio, una base così potente, così essenziale, che è assimilato ad Apis, il toro sacro.
Apis era considerato come il Ka di Ptah (altri dicono il Ba di Ptah) come il toro Mnevis è il Ka di Râ e così via. I nomi cambiano a seconda delle Dinastie, ma i principi che si nascondono dietro i nomi rimangono gli stessi. (Noterete spesso una vera confusione tra i Ba ed i Ka, derivato dal disprezzo dei saputelli egittologi per i 9 costituenti dell'essere, che considerano questo approccio alla vita fin troppo "esoterico", negando quindi di studiarlo e, peggio ancora, non trasmettendolo al grande pubblico...) 
Sotto, il Ka di Ptah: Apis, incarnazione sacra di Ptah o Ptah/Apis (museo del Louvre).
 

Osservate queste corna di toro che, del resto, ricordano il Ka, le mani che rimangono prerogativa degli Umani e, certamente, degli Dei.
 



Così, per gli Egiziani, il Ka-toro è l'incarnazione stessa del fuoco di Ptah.

Comprendete adesso perché bisogna lavorare sulla vostra aura? I vostri corpi sottili? I vostri chakra? Perché ogni corpo possiede i suoi propri chakra. Ed il vostro corpo astrale ha dunque i suoi chakra astrali.
Che cosa desiderate per lui e, dunque, per voi? Un Ka esausto, bucato, e in procinto di abbandonarvi per garantire la propria sopravvivenza? O un Ka entusiasta, pieno di vita e dunque forte e ben disposto nei vostri confronti? Attenzione, non dimenticate: il Ka è brillante, il Ka è intelligente, ha vita propria. È l'energia della vita. Se lo maltrattate, farà i suoi bagagli.
Prendete cura del vostro Ka. Non l'ingozzate di droghe e di alcol, non prendete calmanti per dormire alla prima insonnia, o degli eccitanti per tenervi in piedi durante la giornata, non ingrassate ad oltranza.
Ma anche, non vi maltrattate, non giudicatevi senza pietà, non disprezzatevi, non denigratevi. Ucciderete il Ka. Per "uccidere" intendo tagliare i ponti con lui. Uccidere il proprio Ka vuol dire separarsi da lui. Renderlo così disperato da voi che lascerà gli ormeggi per dirigersi verso orizzonti più clementi ed arricchenti. Il Ka vuole progredire, crescere e vivere vicino al suo Padre Ptah. Il Ka desidera Ptah. Il Ka sa che discende da Ptah.

La magia Egiziana, la potente Heka, diretta ereditiera degli insegnamenti Enkistei, basati in gran parte sulla forza del KA.
I primi chakra sono sempre molto coinvolti in un atto magico, perché ancorano, progettano, distribuiscono e riversano il potere delle loro emozioni a sostegno del progresso o della difesa. Il Ka è legato molto al III chakra, il chakra solare, il chakra di Râ, quello del potere personale, del carisma, dello scudo... Questo non è, difatti, la definizione del Ka?

Lavorare con il Ka permette di veder manifestare nella propria vita ciò che desiderate, quello per cui avete lavorato, visualizzato, praticato nella magia. Diventate, piano piano, un piccolo Dio.

Sappevate che la New-Age, quando pratica la loro "magia" runica, finiscono tutte le domande e richieste con "KA!", equivalente di "così sia", "che questo si manifesti"?
Stupendo, no?

Ho voluto approfondire qui il rapporto con il nostro Ka, il nostro corpo astrale. È essenziale.

GLORIA AD ENKI!
GLORIA A TUTTI I NOSTRI ANTICHI DEI!

martedì 24 gennaio 2012

Imbolc - La Celebrazione del Grande Fuoco Primordiale

Imbolc è una nuova festa Enkista il cui scopo è la celebrazione del Fuoco, quello che anima tutte le cose non solo di Vita e di Calore, ma anche di Gioia, Entusiasmo e Creatività.
Questa festa ha luogo ogni anno nel momento in cui il sole in Acquario raggiunge il suo 15esimo grado. Ogni segno è composto da 30 gradi. Il 15° è quindi, ovviamente, il centro perfetto del segno in questione. Qui, l'Acquario, segno di Enki, segno dell'Età dell'Oro che verrà.
Quest'anno Imbolc si terrà il 5 Febbraio, una Domenica, giorno del sole, di Amon ma anche di Enki, per la sua Luce intensa, unica e cosmica.
Dopo la notte feconda di Yule, quando curiosamente il sole raggiunge il suo Zenit nel segno del Capricorno, anch'esso dedicato ad Enki, Imbolc è il grande Risveglio.
Accendete tante candele e il camino, diffondete nelle vostre famiglie il nobile calore di questo elemento primordiale senza il quale nessuna vita può maturare.
Festeggiate la sua gioia di vivere, il suo potere, la sua capacità di superare gli ostacoli, festeggiate i suoi invincibili ornamenti, le fiamme cocenti di forza e di guarigione.
Questo è il momento di fare un rituale di ringraziamento, di impegno, di gratitudine ad Enki. Potete farlo il 5 Febbraio alla sera, ma anche tutto il giorno di Lunedì. Ovviamente evitate le ore di Saturno.
Eseguite le meditazioni del fuoco date su questo sito, in particolare quella del Fuoco con Ptah. Vedetevi coronati di fiamme purificanti e rigeneranti, sentite i vostri corpi sottili nutrirsi di Fuoco, integrate il suo potere di creazione, di rigenerazione e di gioia.
In una parola, siate felici! Imbolc annuncia il ritorno alla Grande Luce, festeggiamo quindi come si deve, con giubilo e soprattutto con Enki ed i nostri Dei!
GLORIA AD ENKI!
GLORIA A TUTTI I NOSTRI DEI DI ORIONE!