lunedì 26 dicembre 2011

Enki-Prometeo o il Dono della Conoscenza per l'Umanità

Tenete presente innanzitutto che, come al solito, gli Uomini furono indotti in errore da Anu e la sua cricca. La vera conoscenza è stata troncata, danneggiata o invertita.
Zeus esiste realmente: è un Dio fedele ad Enki e lo ha sempre affiancato nella difesa dell'umanità. Il Dio Zeus fu dunque giudicato e condannato per la sua lealtà nei confronti di Enki ed il suo nome venne insudiciato. Così è stato diffamato e trasformato in una sorta di dio-donnaiolo senza cervello e spesso spietato.
In realtà, se si conosce la verità su Anu, è facile riconoscerlo dietro il personaggio inventato di "Zeus". Tipica tecnica di depistaggio: Anu o i suoi prendono il nome di un Dio, lo deridono e ne fanno di lui un mostro, uno storpio, un matto o, ancora, un essere ripugnante.
La tecnica ha funzionato per molto tempo, parecchie migliaia di anni, ma al giorno d'oggi le cose stanno diventando chiare per sempre più esseri sulla Terra.

Lascerò tuttavia, qui di seguito, la storia così come è raccontata a proposito di Zeus nel suo celebre conflitto con Enki, ma non vi sarà difficile scorgere lo sporco muso di Anu dietro quello di Zeus. Allo stesso modo per quanto riguarda Saturno ed Urano, non fu Urano ad essere evirato ma Saturno, come mostra del resto il Libro Perduto di Enki, poiché Anu è Saturno.
I Titani sono gli Anunnaki venuti sulla Terra capitanati da Enki. Ed il famoso Tartaro in cui sono stati getttati è la Terra. "Non furono gettati" ma vi scesero volontariamente, in missione per cercare dell'oro.
Ma Anu e la sua cricca si sono accaniti nel farci credere che questi "cattivi" dei o angeli, o qualunque cosa essi siano, sono stati gettati, proiettati, caduti, scaricati sulla Terra come punizione.
NO.
TUTTO QUESTO E' GENERATO DALL'IPNOSI COLLETTIVA NELLA QUALE SIAMO IMMERSI DA TANTI MILLENNI.

Stabiliamo un legame tra le diverse mitologie e constatiamo quanto i miti rievochino sempre le stesse "storie", la cui sorgente non può che essere veritiera.
Spostiamoci dunque nella Grecia Classica o "Antica", a circa mille anni prima di Cristo.
(l'Illiade è datata probabilmente attorno al IX secolo a.C.)
Il "Mito" verrà analizzato alla fine del messaggio.

Capitolo 1 
(Le immagini di questo capitolo sono prese da Wikipédia.) 

La storia è iniziata molto tempo fa, nei Cieli, come dovrebbe.
All'origine dei Tempi, i Titani, la prima generazione di Dei, nel numero di 12 o 14 (a seconda dei testi), figli di Urano (il Cielo) e Gea (la Terra), regnavano sul Cosmo.
Tra i discendenti dei Titani, i più celebri sono Prometeo, Atlante, Ecate, Helios e Pallas.
 

E questo, fino alla presa di potere di Zeus e dei suoi fratelli.
La guerra esplose tra i Titani condotti da Crono (Saturno) e gli "invasori", ovvero Zeus alleato agli Ecatonchiri (dalle cento braccia e cento teste) e ai Ciclopi.
Durante la "Titanomachia", dove la battaglia infuriava, Crono evirò suo padre Urano e prese il suo posto.

Gettò i Titani, gli Ecatonchiri e i Ciclopi nel Tartaro, gli Inferi Greci.  
Poi Crono sposò suo sorella Rea (notate ancora una volta "l'incesto") e "inghiottì" tutti i bambini nati da questa unione, alla loro nascita.
Difatti, Urano l'aveva maledetto: quando uno dei figli di Crono avrebbe raggiunto l'età adulta, gli si sarebbe ritorto contro e l'avrebbe ucciso.
Ma l'ultimo nato dell'unione Crono-Rea, Zeus, evitò questa triste sorte grazie a sua madre, la quale si rifugiò a Creta per partorire. Sostituì il bambino con una pietra e Crono, inghiottendola, non si accorse di niente.
Affinché Crono non si accorga dell'inganno, la culla di Zeus fu sospesa ad una quercia, tra il Cielo e la Terra.
Zeus crebbe così, nutrito dal latte della capra Amaltea, più tardi ricompensata da Zeus e che diventerà una costellazione: il Capricorno. Il suo corno, riempito di frutti e di prodotti della Terra, resta un grande simbolo di prosperità: il corno dell'abbondanza.
Ma ecco che un giorno, "distrattamente", fu servito a Crono un vomitativo al posto del vino. Rigettò, allora, uno ad uno tutti i suoi figli, i famosi Titani, i quali subito si rivoltarono contro il padre.
Zeus liberò i prigionieri del Tartaro, renendoli suoi alleati. Il Dio, che ha ereditato doni oraculari da suo zia Themis e da suo cugino Prometeo, sà che i Titani perderanno la battaglia.
Decide dunque di combatterli. Si stabilì sul monte Olimpo, mentre i Titani si adeguarono sul monte Othrys.
I Ciclopi, felici di essere stati liberati, offrirono agli Dei delle armi terribili, fabbricate con le loro stesse mani (sono degli eccellenti fabbri).
Il fulmine per Zeus, il tridente per Poseidone (Nettuno), il kunè per Ade (Plutone). Il kuné è l'elmo che lo rende invisibile.
La vittoria arriva velocemente. Infine, sopraggiungono "dieci grandi anni divini", come ci viene detto da Esiodo nella sua celebre Teogonia (parecchi secoli di tempo umano).

Zeus, quindi, succede a suo padre Crono, alla testa di una nuova generazione di Dei.
Ottiene il cielo e la sovranità assoluta. Ade, i mondi sotterranei e gli inferi. Poseidone, i mari e le acque.
I Titani e Crono furono gettati nel Tartaro,
 



Atlante è condannato a portare la Terra sulle sue spalle.
 

In questo primo capitolo riconosciamo tutta la storia tra Anu ed Enki. La guerra nei Cieli ci viene presentata sotto diversi nomi e differenti allegorie. Ritroviamo sempre lo stesso simbolismo, come vedremo ancora una volta, penetrando più in profondità nel "mito" di Prometeo.


Capitolo 2 
Prometeo, che in Greco Antico significa "il previdente" ma anche "il perspicace, il veggente", è un Titano di seconda generazione, figlio di Giapeto e di Themis.
Esiodo nella sua Teogonia ci descrive Prometeo come "agile e sottile", "buono e coraggioso coi "Mortali", "benevolo e audace".
Particolarmente intelligente, Prometeo creò gli uomini a partire da una zolla di argilla e dai geni dei Titani.
(Come "per caso", anche Prometeo è il Dio Creatore della razza umana. Evidentemente, Enki E' Prometeo)
 

Passava la maggior parte del suo tempo sulla Terra con "i Mortali", ad istruirli e ad aiutarli a progredire.
Prometeo aveva parecchi fratelli, tra cui Epimeteo, maldestro, un pò sempliciotto, ed Atlante. (Epimmeteo significa in Greco Antico "lento di comprendonio")
Un giorno, mentre il conflitto tra Zeus e Prometeo si amplificava sempre più, quest'ultimo avvertì Epimeteo, dicendogli: non accettare mai nessun regalo dall'infernale Zeus. Mai. Rinvia, al contrario, questo dono a chi lo vorrà. Non lo dimenticare.
Ma Zeus è furbo. Chiede a Vulcano (Efesto) di fabbricare una bella donna, Pandora, portatrice di un dono. Una scatola che ella dovrà consegnare ad Epimeteo.
Quest'ultimo, ovviamente, ammaliato dal fascino della bella e ignorando i giudiziosi consigli di suo fratello Prometeo, accettò il regalo. Ma, quando aprì la scatola di Pandora, tutti i mali possibili si abbatterono sull'umanità. Perché li vi erano racchiuse tutte le calamità.


Secondo un'altra versione fu Pandora stessa ad aprire il vaso, quando Epimeteo accettò in regalo "la scatola dei mali".
(Poco importa chi l'ha aperta, è ugualmente il simbolo della perfidia della cricca di Anu: i Rettiliani, i maledetti che vennero sul nostro pianeta per asservirci e fare di noi, nel corso dei secoli, degli schiavi economici, politici e razziali, privati del nostro ricordo ancestrale e dei nostri poteri psichici ed occulti... e peggio, PRIVATI DEL NOSTRO VERO PADRE)
Tuttavia, gli uomini che hanno vissuto felicemente con Prometeo, hanno visto il loro paradiso trasformarsi in inferno (L'inferno di Anu. Poiché non c'è inferno con Enki. La sua coscienza e quella dei suoi seguaci è così alta che il loro mondo è completamente privo di "male").
Prometeo aveva plasmato l'uomo a immagine degli Dei, e Atena, dea della saggezza, partecipò dandogli il soffio vitale (evocazione dell'azione benevola di Ninoursag, sorellastra di Enki, che partecipò largamente alla creazione della prima ondata di sapiens-sapiens). 
Prometeo offrì agli uomini la facoltà di pensare e trasmise loro il segreto di numerose conoscenze, compresa l'arte della navigazione, di contare il tempo, di costruire e di scrivere.
Lo raddrizzò in verticale, in piedi sulle sue zampe, perché voleva che gli uomini potessero guardare verso l'alto e contemplare le stelle, contrariamente agli animali il cui sguardo è portato sempre verso la Terra, quindi verso il basso.

Dall'Olimpo, Zeus (Anu dal suo "Nibiru") è profondamente turbato dal crescente potere dell'uomo. Si infastidisce nel vederlo raccogliere conoscenze e talenti. Potrebbe un domani, con l'aiuto del maledetto Prometeo, figlio titanico (il suo primogenito in realtà), detronizzarlo? Zeus medita allora nel suo cuore (ne ha veramente uno?) la distruzione della razza mortale, dunque della razza umana.

 

Ecco che arriva "la storia del sacrificio".
Per tutte le mitologie, Prometeo è il benefattore dell'umanità. E NON È UN MITO! Ingannò Zeus per ben due volte e pagò questo a caro prezzo.
Vediamo come e perché.
In quei tempi remoti, l'abitudine era che nel momento della divisione di un animale offerto agli Dei in sacrificio, la parte migliore fosse riservata al Dio Zeus.
(Eccoci di fronte al tipico comportamento sanguinario di Anu-Geova-Yahvé che, ad ogni pagina del suo maledetto Vecchio Testamento, chiama al sacrificio, al sangue, all'olocausto e alla vendetta sproporzionata. E sì, ne custodisce la parte migliore, si)
Prometeo trovava ciò ingiusto. Aveva già tutto e poteva creare tutto, perché non lasciare la carne all'uomo che doveva nutrirsi per vivere?
Un giorno, mentre gli uomini uccidevano un bue in onore a Zeus, al momento della divisione, le ossa furono poste sotto uno strato di bianco grasso dell'animale, la carne e le frattaglie, invece, sotto la disgustosa pelle del ventre. Perché difatti, l'animale era diviso in due mucchi di carne: uno molto grasso e succulento per Zeus, l'altro più povero per l'uomo.
Quando Zeus si manifestò, Prometeo l'invitò a servirsi. Zeus afferrò il mucchio ricoperto dal bel grasso animale. Ma sotto il grasso si trovavano le ossa e dunque ben poco da mangiare.
Zeus andò su tutte le furie. Già brulicante di odio e di rabbia verso l'umanità, giurò vendetta.
Decise di privare l'uomo del Fuoco che gli permetteva di cuocere i suoi alimenti, di forgiare i suoi attrezzi, di scaldare la sua casa.
L'uomo sarebbe andato incontro a morte certa? Sicuramente, si rallegrava.
(Notate la crudeltà del sedicente Zeus, in realtà Anu, la sproporzione della punizione. Notate l'odio e, soprattutto, il fatto che a causa di un'azione commessa da un singolo, è TUTTA l'umanità che deve pagare:  tipico di Geova)

"Ogni volta, ordinò ad Efesto, che l'uomo accenderà un fuoco, dovunque sulla Terra, che la pioggia venga a spegnerlo. Conservalo nella tua fucina."
Dai quattro angoli della Terra, si alzarono dei lamenti. Gli uomini piangevano.
Prometeo, indignato da tanta ingiustizia, decise di rubare il fuoco direttamente nella forgia di Efesto. Lo portò all'uomo e insegnò come conservarlo.

(Si dice anche che lo rubò direttamente dal carro del sole)
È a questo punto che Zeus invia Pandora ad Epimeteo.
E diffuse sulla Terra i grandi mali: guerre, carestie, malattie.
(ciò che accade sulla Terra da millenni, colpiti da Anu. Provengono da lui le malattie sessualmente trasmissibili, in particolar modo l'AIDS, ma anche altre. Tutto ciò che indebolisce il nostro sistema immunitario, tutto ciò che distrugge i nostri neuroni, Alzheimer, Parkinson, etc. I suoi sporchi Rettiliani sono un virus per l'umanità e gli Uomini sono i loro INCONSAPEVOLI ORGANISMI OSPITI)


Quanto a Prometeo, fu riservato lui una punizione esemplare.
Fu incatenato su un picco molto alto del Caucaso, ed ogni giorno un'aquila gigantesca veniva a divorargli il fegato, che riscresceva durante la notte.
 

(Collegate con "i demoni incatenati per mille anni", con "la caduta dei sedicenti angeli ribelli", con "la caduta dei Titani nel Tartaro", con tutto ciò che è legato alle punizioni "divine", con i demoni imprigionati nelle grotte e nell' "inferno" - I NOSTRI DEI VIVONO SULLA COSTELLAZIONE DI ORIONE. E non c'è bisogno, senza dubbio, di soffermarsi sull'anima anima malvagia di Anu e dei suoi supplizi perversi)
 

Zeus giurò sullo Stige (giuramento indelebile) che il prigioniero non sarebbe mai stato liberato. Così, Prometeo, per aver salvato l'uomo offrendogli il fuoco, avrebbe dovuto sopportare un eterno castigo.


D'altra parte, si dice che i mali rinchiusi nel vaso oramai chiamato "di Pandora" erano stati sigillati dallo stesso Prometeo. Affinché gli uomini non conoscano né tristezza, né duro lavoro, né sofferenza. Aveva rinchiuso anche la cieca Speranza. L'unica che rimase sul fondo del vaso quando Pandora l'aprì. Fu fatta uscire anch'essa, sparsa sull'umanità, affinché l'uomo abbia la speranza che un giorno le cose fossero andate meglio.


Capitolo 3
Eracle (Ercole), all'epoca delle sue dodici fatiche, aveva l'incarico di prendere le mele d'oro dal giardino delle Esperidi. Vagò a lungo per cercarle e finì sul monte Caucaso. Lì, scoprì il disgraziato Prometeo e gli chiese informazioni sulla strada da seguire.




Prometeo che conosceva ogni cosa e sapeva da sempre ciò che sarebbe accaduto a lui e ad Eracle, gli indicò la strada a seguire.
In ringraziamento, Ercole lo liberò delle sue catene e, con una freccia, uccise l'aquila.
Prometeo era restato incatenato per 30.000 anni.
Curiosamente, Zeus non si arrabbiò. Ercole, il suo figlio prediletto, aveva appena commesso una nuova prodezza e non poteva che esserne orgoglioso. Tuttavia, obbligò Prometeo ad indossare per sempre un anello con una pietra del Caucaso incastonata, affinché sia sempre legato simbolicamente alla sua roccia.
(Non dimenticate il giuramento sullo Stige, occorreva una "compensazione")
Una volta liberato, Prometeo ritornò al suo amore, gli uomini.
Ed ecco che Zeus, di nuovo arrabbiato con gli uomini, decise di inghiottirli in un Diluvio.
(Notate come i cosiddetti miti si ritrovano in tutte le civiltà. Ecco di nuovo il diluvio. Qui, la storia è bella per Anu che si mostra clemente e salva i buoni. Non dimenticate che la storia è stata scritta solamente da un migliaio di anni. I rettiliani sono sulla Terra da 4000 anni. Hanno avuto un sacco di tempo per rivisitare la storia e le verità, rendendola incomprensibile per l'ingenuo che non ha nessuna idea di quale sia la realtà. Anu non è stato affatto clemente e ed è ben noto che un altro diluvio è avvenuto poco tempo prima del cristianesimo)
Ma, dice alla fine l'astuto Prometeo, come potresti fare a meno degli uomini? Chi ti venererà? E chi ti ricoprirà di offerte?
(Notate quanto Enki-Prometeo conosca bene suo padre. Già nel Libro Perduto, dettato migliaia di anni fa, è detto che palazzi e terrazzi erano costruiti solamente per accogliere Anu per pochi giorni. Un gusto del lusso e del potere mai smentito fino ad oggi. Sappiamo bene che l'arca detta di Noé, nei fatti di Ziusudra, fu costruita dai bambini di Enki, sotto SUA RICHIESTA e secondo i piani che diede a Ziusudra, suo figlio umano. Ritroveremo questo qui sotto con altri nomi.)
Allora, Zeus riflettè ed ordinò:
"Che i cattivi siano distrutti ed i buoni salvati dall'arca".
Prometeo, grande scienziato, diresse la costruzione dell'arca. Suo figlio, Deucalion, partecipò.

Gli uomini furono salvati. I migliore di essi.
(ciò significa molto poco perché che cosa c'è di buono nell'umano agli occhi di Anu???)  
Mentre le piogge caddero sulla Terra nove giorni e nove notti, l'arca raggiunse la Tessaglia (centro della Grecia continentale, la vecchia Macedonia).
Poterono così, con il prezioso aiuto di Prometeo, ricostruire città e civiltà.


RIFLESSIONI SUL MITO DI PROMETEO
La basilare introduzione ad ogni analisi è di constatare quanto nessun potere è mai acquisito in eterno, nemmeno quello Celeste.
Gli Dei vengono spodestati, in un modo o nell'altro, e non sono esentati da lotte e combattimenti. Al contrario, la maggior parte delle volte, li iniziano.
Tutti i miti e leggende indicano quanto l'uomo sia sottomesso agli umori degli Dei, quanto ne diviene spesso vittima, distruggendo per sempre la nozione del Karma.
L'uomo è responsabile solamente delle scelte che appartengono a lui solo, c'è poco da fare.
Gli Dei sono sottomessi al destino. Anche i greci del resto, come Enki nelle sue tavolette, differenziano tra destino e fatalità e sostengono che gli Dei non possono tutto. Sono molto potenti, ma non invincibili, men che meno padroni assoluti del corso del destino.
È tragicomico pensare che Anu abbia voluto darsi un buon ruolo, assumendo l'identità di Zeus. Il padrone degli Dei, il falso Zeus, qui è un dio crudele, anche se seducente, molto concetrato sull'amore. Le storie d'amore di Zeus sia con le mortali, sia con le Dee sono innumerevoli. Probabilmente perché, ormai evirato, non gli sono rimaste altro che le sue isteriche fantasticherie.
Per un'istante è divertente considerare che questo falso Zeus, Giove per i Romani, in astrologia è da sempre associato "al grande beneficio". Difatti, Giove/Zeus si suppone porti benefici e doni, e quando penetra in una delle vostre case astrologiche, egli porta al suo seguito regali e denaro, salute ed amori.
Sarebbe vero se il suddetto Giove fosse veramente in azione. Purtroppo, come per tutto il resto, Giove/Zeus fu privato delle sue funzioni nel corso di parecchi millenni. Fu associato anche al grande Dio solare MARDUK, ma fu un errore. Giove è Zeus, il compagno di lotta di Ea-Enki. Del resto, il glifo di Giove rievoca la cifra 4, cifra di Enki, direttamente legata alla vita. 

Glifo di Giove

  
Capite bene: il pianeta è la manifestazione fisica di un grande Dio. Il suo "corpo planetario" in qualche modo. Questo pianeta, ed il Dio che gli è associato, hanno una relazione privilegiata. Il pianeta si comporta come un ripetitore nei confronti delle energie mandate dal Dio in questione verso quelli che sperano o lavorano con la sua energia, in questo caso Giove.
Finora, i transiti di Giove generano l'amplificazione della situazione. Portano l'espansione, certo, ma troppo spesso tanto noie, liti, processi e aumenti di peso. Questo è come "il grande benefico" dello zodiaco rinforza le nostre disgrazie e tende alla nostra distruzione. Esattamente come nella mitologia. Protegge poco e distrugge molto. In quanto alla sua ostilità nei confronti della razza umana, essa è evidente. 
SI, PERCHE' GIOVE DA 4000 ANNI E' SOTTOMESSO ALL'INFLUENZA DI ANU CHE PRETENDE DI ESSERE IL RE DELL'UNIVERSO E FINORA HA MANTENUTO IL NOSTRO SISTEMA SOLARE IN UNA MATRICE MORTALE. MA QUESTA MATRICE SI DECOMPONE A GRANDE VELOCITA', PER NOSTRA GRANDE GIOIA.
Gli Dei malvagi vogliono la morte dall'uomo. Perché l'uomo è in sostanza un Dio. La rivalità è reale dunque. Un giorno, grazie ad Enki-Prometeo, l'uomo raggiungerà il suo status divino. Si allontanerà per molto tempo dagli Dei dell'ira e della tempesta, perché avrà appreso che la loro forza esiste solamente nell'attenzione e nella devozione che portiamo loro. Conoscerà dopo molto tempo i suoi "Dei-amici" ed il suo vero Padre EA-ENKI-PTAH-PROMETEO-LUCIFERO-SHIVA-SATANA.
Saturno è la grande maledizione dello zodiaco, tuttavia molte persone potrebbero affermare con la mano sul cuore che Saturno ha offerto loro forza, profondità, saggezza, eredità immobiliari... Curioso, no?

Glifo di Saturno


A meno che non abbiate letto l'inizio di questo messaggio: una capra nutre Zeus. Diventa la costellazione del Capricorno ed il suo corno... dell'abbondanza?
Non dice tuttavia che Saturno (padrone del Capricorno) è un avaro di prima categoria? E che la sua nefandezza, la sua taccagneria è unica e leggendaria? Ci avrebbe mentito ancora? "Pianificato" la verità e la storia per ingannarci un pò di più e, soprattutto, per sottomettere i nostri spiriti a nuove disgrazie?
Immaginate piuttosto: Giove è il vero malvagio. Saturno, il "gentile". Vi rendete conto della mistificazione e, dunque, dell'errore sistematico che potremmo fare nelle nostre scelte e nelle nostre decisioni come nei nostri atti?
Ritorniamo per un'istante all'astrologia, poiché il suo simbolismo è ancorato profondamente nel nostro inconscio collettivo.
Un'astrologa patentata vi dice: "Giove entra nella vostra Prima Casa:  Affrettatevi. E' il momento di costruire e di creare".
Effettivamente voi create. Ma un anno o due più tardi, crolla tutto? Perché?
Perché solo Saturno e certamente non Giove, costruisce su solide fondamenta.
PERCHÉ LA CONOSCENZA È STATA INVERTITA ANCORA!!! GIOVE CREA ED ASSESTA. SATURNO FRENA E DISTRUGE SOLAMENTE!!!
Del resto, non è "Solide fondamenta" uno dei nomi attribuiti ad Enki migliaia di anni prima della comparsa della civiltà Greca?
Esiste un rapporto tra Enki ed il Capricorno?
E con l'Acquario, co-governato da Saturno?
Sì, ma attenzione: ENKI E' IL SEGNO DEL CAPRICORNO, IL SEGNO DELL'ACQUARIO, CERTAMENTE NON IL PIANETA SATURNO. I PIANETI DI ENKI SONO VENERE ED URANO.
È il tema nella sua totalità che dà forza e potere e che pianifica i transiti che siano di Giove, di Saturno etc. Anche gli aspetti tra i pianeti sono fondamentali.
COSÌ, SATURNO RESTA PER SEMPRE IL CATTIVO, IL TACCAGNO, QUELLO CHE INFLIGGE PENE E DOLORI PERCHÉ È QUELLO CHE LIMITA, CHE CONTIENE, CHE PROSTRA E CHE MENTE.
Ovviamente, questo perché Anu si è immischiato ovunque per sporcare il nome di suo figlio. Ha fatto di tutto per accaparrarsi la sua eredità, la sua saggezza, le sue creazioni e per distruggere la cosa più essenziale per lui: NOI. Allora, si è inserito "co-governatore" del Capricorno, segno di Enki. E anche dell'Acquario, segno di acqua, dell'Età dell'Oro, segno di Enki.
L'ABBONDANZA PROVIENE DA ENKI, GUARDATE LA TERRA, QUELLA CHE HA CREATO, È LUSSUREGGIANTE. È LEGATA ALL'ACQUA, ALLA FERTILIZZAZIONE DELLE COSE.
Questo spiegherebbe perché Enki è rappresentato cinto da fiotti di acqua, esattamente come il "versatore di acqua", l'Acquario.
 

Enki rappresentato dai Sumeri


estratto dal segno dell'Acquario di Johfra


ed il suo glifo stilizzato con due onde, quelle che cingevano Enki?
 
Questo spiegherebbe anche il motivo per cui tutte le questioni relative al denaro, ai possedimenti, al potere vengono associate "al diavolo", che è rappresentato come una sorta di capra in piedi sulle sue zampe posteriori... una capra?
Siamo stati mistificati ancora una volta? La nostra mente è stata riprogammata completamente affinchè perdessimo ogni senso comune, ogni discernimento?
La capra in questione non è semplicemente quella del Capricorno che fornisce agli uomini frutti succosi ed abbondanza?
E che è stata demonizzata da Anu ed i suoi rettili, tramutandola in male, sofferenza, dolore e menzogna agli occhi degli Uomini? E anche dai vari religiosi, veramente assetati di potere, in particolar modo di quello sullo spirito?
Anu, ladro dell'autentica conoscenza?
Anu, bugiardo sul nostro Vero Dio?
Anu, assassino pronto a fare qualsiasi cosa per mantenere viva la sua bugia universale?
Questa famosa capra, che nutre delle sue mammelle piene (quindi abbondanti) il Dio Zeus, non indurrebbe anche all'elevazione della materia?
Della sua stessa materia, il latte, permette al bambino Zeus di diventare "Re degli Dei".
Lo aiuta a salire fin verso le cime, simbolo principale del Capricorno, il quale guida verso le altezze della Coscienza.
La capra? Con le corna e tutto? Guida l'umanità?

Il segno del Capricorno per Johfra


Notate lo scheletro sotto la capra che simboleggia la rinuncia materiale necessaria all'elevazione. Non ci si può arrampicare sulla cima di una montagna con le duecento valigie delle ultime star di Hollywood appese.



Anche un altro aspetto primordiale emerge dal "mito" di Prometeo. La nascita dell'uomo. Sempre generato dalla terra e da "Dio".
L'umanità ha per antenati gli Dei con i loro difetti e le loro qualità.
Degli Dei che si spostano con il "carro celeste", che attraversano cieli e mari in pochi secondi e manifestano dei corpi densi nella materia fisica...

Carro di Zeus

Se non si trattasse della Grecia, potremmo pensare di star riassumendo uno dei libri di Zécharia Sitchin.
Dei carri di fuoco, delle navicelle spaziali probabilmente?
Zeus, che potrebbe benissimo essere scambiato per il sumero Anu, furioso ed ostile nei confronti dell'umanità. E che a causa del suo gusto per la carne e per il sacrificio, e della sua terribile violenza, potrebbe rievocare anche Geova.
Prometeo, copia perfetta di Enki.
E al centro del conflitto, il FUOCO.
 

Il Fuoco è l'elemento primordiale, quello del calore della vita.
Il Fuoco della conoscenza, il fuoco divino eleva le coscienze, per questo i mammiferi hanno il sangue caldo.
Il caldo dell'anima animale o umana circola nel loro corpo trasportato dal sangue.
Il fuoco porta l'illuminazione e la salute dello spirito come del corpo.

Ancora altro simbolismo:
1- il fegato 
L'aquila mangia il fegato di Prometeo ogni giorno. Ed ogni giorno questo si rigenera.
Il fegato è il solo organo del corpo ad auto-rigenerarsi quando è raggiunto da una lesione.
Sul piano biologico, è "la fabbrica del corpo" e realizza migliaia di procedimenti e di trasformazioni per tutto il giorno.
E soprattutto, sul piano occulto, "filtra i destini", filtra le emozioni astrali, le vite passate, i legami vecchi con quelli attuali, qualcuno parla di "legami karmici".
Il fegato è unico nella sua funzione di setaccio. Lascia passare solamente l'essenziale e quando è assediato delle troppe emozioni negative, ecco che provoca una "crisi" e vomitiamo sangue ed acqua, poi la bile, creata dalla cistifellea, filtro della collera e dell'assenza di scelta.
Quando si soffre di fegato, si soffre per la propria famiglia, per un proprio amico, per uno della propria cerchia di conoscenze, per un eccesso, ci si inabissa poco a poco in un oceano di negazioni.

2- l'aquila 
Non solo perché è l'unico rapace in grado di vivere così in alto nel cielo, ma anche perché è portatore di elevazione.
Prometeo, sacrificandosi, ha offerto la saggezza all'uomo. (come Saturno) Sulla sua roccia.
Sa che dovrà aspettare che ritorni il suo tempo, la sua età di oro, affinché di nuovo possa innalzare l'umanità verso un più alto grado di civiltà, dove ciascuno sarà rispettato nella sua differenza.
 

L'aquila è soprattutto l'attributo di Zeus, naturalmente, ed il simbolo primitivo e collettivo del padre, l'inaccessibile, quello che ha potere ed autorità sui figli o sulla società.
L'aquila incarna anche l'orgoglio e l'ambizione del potere, per questo la si ritrova in tutti i grandi imperi.
Nessuno altro uccello sarebbe potuto venire a divorare Prometeo. Perché occorreva un uccello all'altezza della sua forza e della sua aura. Poi, perché l'aquila, simbolo solare che viene a divorare le cosiddette tenebre del ribelle Prometeo, favorisce ogni giorno anche la sua rigenerazione.
Esiste in questo un'ambiguità latente.
Una sorta di amalgama, dominante-dominato. Il dominato non è quello che crediamo. La Luce non è dove la si pensa.

Tratteremo in un altro messaggio del mito di Pandora, molto interessante anche nella sua misoginia, poiché, come al solito, la donna porta tutti i mali all'umanità...



sabato 24 dicembre 2011

Il 25 Dicembre e la Celebrazione Ancestrale Del Dio Solare Mitra

Mentre ero occupata a redigere il mio post sugli Dei Egiziani, sono stata portata dalla mia guida a trattare il tema del Dio Mithra e della data del 25 Dicembre, una data d'evidente attualità!
Tanto più che, al di là dei soliti furti e malefatte perpetrate da Anu e dai suoi scagnozzi, mostra come i nostri Dei, lo ripeto ancora una volta, non hanno mai ceduto alle avversità e hanno sempre educato ed insegnato agli Uomini.
Quando ci apriamo alla Conoscenza Enkista diventa più facile decriptare i testi e le immagini, come andremo a farlo ancora una volta insieme.

Comincerò citando il Vaticano. Peggio, i Testimoni di Geova, la cui specialità è quella di applicare alla lettera i suoi miserabili insegnamenti contro-natura, i quali vietano di festeggiare il "natale" in quanto di origine "PAGANA".
Ora, come ho già detto molte volte, il termine "pagano" è diventato dispregiativo a causa della chiesa cattolica. In passato essere Pagano significava essere COME gli Dei:  fieri, valorosi, generosi, potenti.

Dunque, qualche anno fa in Italia, alcuni si sono opposti alle vacanze concesse nel periodo di "natale", in particolare si diceva che la maggior parte della gente in vacanza non era né cattolica protestante. Le vacanze furono mantenute, ma il dibattito proseguì.
Questo 25 dicembre, data di nascita di Gesù, in realtà una forma-pensiero di cui anche il nome fu rubato ai nostri Dei deformandolo, non è e non fu MAI la data di nascita del "Cristo" (la parola "Cristo", perché in origine si trattava di una parola, è stata rubata e distorta, ma tornerò presto su questo argomento).

Ho trovato su Internet la citazione di cui avevo bisogno su un sito dei "Testimoni di Geova", in inglese. Sicuramente è molto buona: i seguaci della Bibbia riconoscono loro stessi che Gesù non è mai nato il 25 Dicembre.
Cito da questo sito dei Testimoni di Geova ciò che loro stessi citano da L'Osservatore Romano, il giornale del Vaticano

Traduzione :
"La vera data di nascita di Gesù, da un punto di vista storico, si trova nascosta sotto un velo di incertezza quanto la storia romana, il censimento imperiale dell'epoca e la ricerca nei secoli successivi.... La data del 25 Dicembre, come è ben noto, è stata scelta dalla chiesa di Roma nel'IVe secolo. Questa data nella Roma pagana era dedicata al dio Sole...sebbene il Cristianesimo si sia affermato già a Roma grazie ad un editto di Costantino, il mito del... dio Sole era ancora largamente diffuso, soprattutto tra i soldati. I festeggiamenti sopra menzionati, incentrati nel 25 Dicembre, erano profondamente radicati nella tradizione popolare. Ciò diede l'idea alla chiesa di Roma di sostituire il dio del Sole col vero Sole della Giustizia, Gesù Cristo, scegliendo questo giorno per celebrare la sua nascita." 
Fonte

Penso non ci sia bisogno di aggiungere altro.


L'albero di "natale", egli stesso PAGANO, fu recuperato, dichiara penosamente il Vaticano (sempre nello stesso articolo) per celebrare Adamo ed Eva, l'abete che diventa l'albero della conoscenza... Si dice anche che in tempi antichi, l'agrifoglio, l'alloro, il pino e l'abete possedevano proprietà magiche e medicinali che permettevano di prevenire le malattie!
Ed il Vaticano spiega che non hanno avuto scelta: scegliere un melo come abete di "natale" era impossibile, dunque, rassegnati, i poverini hanno adottato l'abete!
Ancora una volta non hanno inventato nulla di nuovo: l'abete di Neu Helle è l'YGGDRASIL/IRMINSUL e altri alberi della Conoscenza, IN REALTA' ALBERI DELLA VITA come in Sumeria, nell'Antico Egitto e, naturalmente, nell'Antica India/Tibet (Atlantide).

La cosa più esilarante è la citazione dei Corinzi:  non mescolatevi, non parlate, con questi pagani, non celebrate le loro feste... Ah si?
Ecco un passo della Bibbia, giusto per:
[14]Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre?  
[15]Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?
[16]Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
[17]Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
Realizzate, amici internauti, l'incredibile faccia tosta che bisogna avere per considerare la luce e la purezza "impure" e, quindi, capovolgere le cose. Tutto è rubato. TUTTO. Il senso delle parole, le origini dei fatti, gli atteggiamenti, le radici di ogni cosa.
Il Diavolo è Anu, la sua sporca forma-pensiero Geova e anche il suo Gesù, il primo comunista pedofilo della storia dell'umanità. Non lasciate che i vostri bambini vadano da lui!

Così il 25 Dicembre non è mai avvenuta la nascita di Gesù, e questo, confessato dallo stesso Vaticano. Una notizia e un legame da diffondere in tutte le direzioni!

Ma allora, che cosa succedeva questa sera del 25 Dicembre?
In realtà tutto cominciava alcuni giorni prima di questa data e voi lo sapete oramai molto bene, poiché avete appena praticato i rituali associati.
• Il 20 sera si celebrava la grande festa della VERA MADRE DIVINA LILITH-DAMKINA per le donne e HATHOR/NINOURSAG per gli uomini.
• Il 21 sera, il solstizio di inverno. Poteva cadere anche il 22. Si celebravano i legami tra gli Dei e gli Uomini. Momento prezioso per sollecitare aiuti e benefici.
• Il 22 sera, la vigilia di YULE, si venerava in modo particolare Enki, sotto tutti i suoi innumerevoli nomi.
• Il 23, il giorno di Yule, si continuava a festeggiare Enki e il giorno dell'anno, poiché il 23 è l'inizio dell'anno enkista.
• Il 24 e il 25 i festeggiamenti proseguivano a fiotti:  danze, feste, tutti i villaggi cantavano e fraternizzavano. Si celebrava il Sangue della TERRA-MADRE:  il Vino.

Un dio presiedeva in modo particolare questa festa che raggiungeva il suo picco di gioia il 25 Dicembre:
MITHRA. Un grande dio solare, figlio di Enki, determinato a continuare l'insegnamento degli Uomini e delle Donne, nonostante le lucertole e tutto il resto si ostinava ad invitare alla gioia, all'amore, alla festa.
Mithra era DIONISO.
DIONISO era OSIRIDE.
Conosciuto nel Libro Perduto di Enki come DUMUZI.
Ed ecco: Osiride-Dioniso-Mithra fu il primo Dio a dare il vino agli uomini, ci è stato detto. In realtà, Osiride era adorato ovunque per la sua cortesia, per la sua buona natura, dove passava spargeva esultanze e feste! Tutto era un pretesto per celebrare, amare, cantare, danzare con lui.
Osiride cantava e danzava CON gli Uomini, non restava nel suo palazzo con aria sprezzante. No, si mescolava al popolo, esattamente come suo Padre gli aveva insegnato. Perché il POPOLO Umano erano i suoi fratelli e le sue sorelle, figli di ENKI.
Ecco perché leggete ovunque su Internet che Gesù è Osiride.
FALSITA'. BLASFEMIA. INSULTO. OSIRIDE NON È GESÙ!!!
Gesù non è esistito mai in quanto tale, è un forma-pensiero senza corpo né coscienza. Paragonare Osiride a questa cosa spaventosa è assolutamente vergognoso. Osiride è buono e generoso con noi. Non come quel Gesù che ci ha insegnato a risolvere i problemi con un sorriso spiaccicato sulla bocca, a sottometterci al nemico (le lucertole e compagnia bella), obbligandoci ad AMARE i nostri nemici (!!!), diventando pezze da piede addomesticate, come gli animali che dicono che siamo!!!

OSIRIDE il Benevolo

Mi seguite amici internauti? Sì, questo mi è stato confermato da una ventina di minuti dalla mia seconda guida stessa. 
SÌ, MITHRA E' OSIRIDE. Il culto di Mithra durò dal -400 al +500 circa. Mithra viene del Greco Antico Mithras, a sua volta originario dalla parola persiana mitra, originaria del nostro essenziale sanscrito mitra मित्र , che significa AMICO. Ciò denota al primo colpo la vicinanza che esisteva tra Osiride e i popoli, o semplicemente tra gli Dei e noi.
Osiride è un Dio solare come suoi fratelli Amon-Râ e Horus, come si può essere tenebra quando si nasce dal Portatore di Luce? Anche Anubis o Seth che svolgono il loro ruolo di Dio "dal basso", sono magnifici Dei sfavillanti. Anche Thot, il dio LUNARE trabocca di calda luce! Tutti gli Dei solari scendono nelle tenebre e rinascono alla mattina. È la costante morte-rinascita della Signora Natura, dei suoi cicli sempiterni.
Dai riti Osiridiani a quelli di Mithra, Osiride segue una linea costante:  insegnare dalla metafora, il costante superamento di sè e la celebrazione per la gioia del glorioso vincitore. La loro forma varia, ma il loro simbolismo mai.
Dato che Osiride ha sempre tramandato agli Uomini i MISTERI, fu associato alle "tenebre", al mondo sotterraneo, inteso come dei segreti, di ciò che è nascosto. Lo si dice su Orione oggi. Evidentemente, dove volete che sia! Con suo padre adorato, Enki!
Ora, guardiamo insieme come Osiride è il degno figlio del suo nobile Padre, del NOSTRO meraviglioso Padre. Il nostro meraviglioso Enki ed i suoi cento nomi sacri.
Rifarò un post sui nomi di Enki, perché ne ho appresi degli altri! :)

Osserviamo il simbolismo:  
APIS, il Ka di Ptah
Mithra nacque da una roccia il 25 Dicembre vicino ad una sorgente e ad un albero consacrato, dunque immortale. E su questa roccia si celebrava il solstizio di inverno e la rinascita al sole. Le pietre sono viventi e danno la vita, perché sono la Terra-madre, sono le "ossa" della Terra, le sue profondità. La pietra trasmette lo spirito e gli insegnamenti degli Dei, è un vettore di energia.

Domina il toro primordiale. Il toro è la forza della vita, una forza illimitata. Ecco perché molti Dei sono identificati come Enlil ed Enki. Non dimenticate che il Ka di Enki è Apis, il grande toro originario.

Mithra lo "sacrifica". Bisogna sapere che non esistevano sacrifici di animali con i nostri Dei. Questi sacrifici sono quelli che ci vogliono far credere. No, nessuno toro è stato sacrificato. Erano persino mummificati e adorati, in particolar modo nell'Antico Egitto, ma non solo. Che poi il popolo, credendo di fare cosa giusta, si sia messo ad uccidere degli animali per offrirli agli Dei è un altro discorso.
Tanto più che i nostri Dèi condannano senza riserve questi "doni" disgustosi. Mai Osiride avrebbe sacrificato in orge di sangue dei tori innocenti!

No, qui la dominazione del toro simboleggia l'acquisizione della forza della bestia per chiunque lo contiene e poi "lo sacrifica", ovvero lo mette a terra e lo tiene per qualche istante. Conoscere la forza del toro non è dato a tutti.   
Così Mitra/Osiride, attraverso il sacrificio del toro (tauroctonia) il "taurobolio", affrontano i Grandi Misteri.  Vi propongo qui di seguito la definizione di questo termine data da Wikipédia, per poi ritornare con delle spiegazioni più appropriate:

"La tauroctonia è una rappresentazione religiosa in relazione con l'universo;  il dio Greco romanizzato Mithra, su ordine del Sole che guarda sopra la sua spalla, sgozza un toro il cui sangue fertilizza il mondo. Le forze del Male rappresentate da un cane, da un serpente e da uno scorpione mordono l'animale per opporsi al sacrificio e alla fecondazione del mondo. Questa scena è di ordine cosmico e faceva parte del culto del dio Mithra. Sotto la Roma Antica, questo culto iniziatico fu trasmesso in tutto l'Impero dalle legioni romane."

Qui sotto l'immagine di questo "sacrificio" che si trova al Louvres. Rivediamo insieme tutto questo e ricollochiamo le cose al loro giusto posto:

 

Rilievo romano II/IIIe secolo - Museo del Louvre - Mithra e la tauroctonia.

Il semplice fatto che nella spiegazione data da Wikipedia per rappresentare il "male" vengono associati il cane, il serpente e lo scorpione, tutti associati ai nostri Dei, è molto suggestivo.
Il periodo Greco-Romano è già stato perso fra le grinfie delle lucertole.
• Non farò nessuno commento sul Serpente, perché dovreste oramai conoscere tutto su lui!
• Il cane è certamente il dio Anubis, il dio Sciacallo, il dio Lupo dell'Antico Egitto.
• Lo scorpione è la dea Selket. La dea Scorpione è una grande guaritrice. Del resto lo scorpione rappresenta uno dei più vecchi geroglifici, portatore di rinascita. In quanto segno dello zodiaco, raffigura una delle principali tappe del Magnum Opus e, del resto, della stessa ascensione della Kundalini. È mutato, trasformazione radicale, morte di sé stesso, notte nera dell'anima, trascendenza delle emozioni, controllo delle sue pulsioni e, alla fine, rinascita.
I due veri simboli dello Scorpione sono il Serpente (trasformazione-Kundalini) e l'Aquila (immortalità).

Quindi, cosa ci insegna in realtà Mithra-Osiride:  
- Seguire la via solare, quella del fuoco (Kundalini), permette di esprimere tutta la sua forza, tutto il suo potere rievocato qui dal toro.
- Una volta che questa forza viene liberata, il sangue dell'animale fertilizza e feconda ogni cosa. Guardare il sole è non perdere di vista il proprio scopo, inseguirlo a qualunque costo. Sono richiesti perseveranza, potere di azione, coraggio.
- Il Serpente è certamente la Kundalini e la benedizione di Enki.
- Il cane è Anubis, dunque la necessità di morire, di scendere nelle profondità dall'essere, di preparare il proprio corpo all'immortalità, al Magnum Opus, simboleggiato dalla mummificazione nell'Antico Egitto.
- Lo Scorpione è quello che si alza per pungere, che punge il cacciatore Orione e lo trasforma in costellazione, in meraviglia. È la RINASCITA ad un livello vibratorio più ELEVATO, dunque.


Il Dio Attis/Osiride e il cappello frigio.
Il cappello frigio di Mithra è il cappuccio di Osiride riportato verso il 3 occhio. Prima, il suo cappuccio avvolgeva il suo settimo chakra ed innalzava, quindi, verso l'alto. Oramai, mostra solo da dove cominciare: il 3 occhio, perché le cose sono cambiate.

Non dimenticate che l'impero Romano è già sotto il controllo di Anu. Bisognerà aspettare tuttavia l'inquisizione per vedere l'Umanità annientata.
Dunque gli Dei sono tra noi ma unicamente sotto la loro forma astrale, non sono più sulla Terra nel loro corpo di carne e di sangue. Questo è da tenere a mente.
All'epoca di Mithra, gli Dei sono trattenuti. Osiride è un dio della "goetia": Oriax. Si manifestano a noi come oggi nel loro corpo astrale/corpo di luce. Il corpo fisico resta su Orione.
Gli insegnamenti degli Dei passavano anche dagli Iniziati. Una volta che il terzo occhio era aperto, i discepoli vedevano gli Dei e li toccavano comodamente. Un corpo astrale è SOLIDO, non può essere attraversato. Non si tratta un fantasma.

Detto questo, torniamo a Mithra. Il cappello frigio era portato anche dal dio greco Attis o Atys, conosciuto anche con il nome di Tammuz, altro appellativo di Osiride. Questo nella medesima epoca (II secolo).
Inoltre questo cappello era uno di quelli portati in Asia a quel tempo. La sua punta curvata si ritrova nei cappucci dei folletti o ancora nei cappelli degli "stregoni". Dunque, con questo cappello, Osiride ci indica le sue origini: Asia, Estremo Oriente, Atlantide, Indo-Ariano. Figlio di Ea (che si pronuncia ARYA nella loro lingua originaria).

Ciò dimostra che i nostri Dei, anche se imprigionati, anche se impossibilitati, hanno continuato OVUNQUE nel trasmettere il loro insegnamento. Noterete che gli Dei vengono ricordati come legati alle leggende di emasculazione o perdita del pene (questo è il caso di Attis/Osiride). Questa perdita, quando è simbolica, rievoca una forma di "distribuzione" dell'energia vitale, dell'energia fecondatrice. Pensate, in un altro registro, al lingam di Shiva.

Guardiamo ora il famoso banchetto di Mithra, molto rivelatore, ancora una volta saccheggiato dalla religione cristiana a discapito dei nostri Dei.
Difatti, questo banchetto fu riprodotto, parecchie centinaia di anni più tardi, come L'Ultima Cena. Mithra/Osiride offriva del pane e del vino ai suoi commensali-discepoli. Che cosa offrì Gesù durante la Cena ai suoi apostoli? Bisognerebbe chiamare questo pasto Scenografia, perché in realtà è tutto falso. Esattamente come al cinema, il regista grida "taglia!" e i morti resuscitano, gli sposi si dividono, le situazioni si cancellano. Come al teatro, il sipario si chiude e... più niente. Mithra/Osiride invitava solamente gli uomini ai suoi banchetti. Ma in questo non vedeteci il disprezzo per la donna. Iside si occupava delle donne. La ragione magica di questa non-mescolanza era dovuta all'evocazione costante della Pura essenza Yang e della Pura essenza Yin. Niente di sessista. Un solo scopo: il massimo di potere.
Ancora una volta osserviamo un bassorilievo di questo banchetto, sempre esposto al museo del Louvre.

Bassorilievo romano - Il BANCHETTO di MITRA

In effetti più che di banchetto, si trattava soprattutto di riti iniziatici dove il discepolo veniva sottoposto addirittura a parecchie prove. Ciò cominciava dal battesimo. Eh sì. Non è tutto un'invenzione di Anu. Il battesimo esisteva molto prima, ivi compreso nell'Antica India, in Atlantide, dove il discepolo era immerso nell'acqua santa e talvolta la fronte veniva unta con piante magiche, specialmente d'alcol.
Sul bassorilievo qui sopra ritroviamo il Serpente eretto, e accanto anche il caduceo. Notiamo il sole, poi la luna, vediamo il vino servito nel corno. Notate i bastoni tenuti dai partecipanti, i bastoni della vita, della forza,  che simboleggiano la Kundalini. I serpenti in primo piano parlano da soli. Il Sole è certamente Enki per mezzo del quale l'iniziazione è realizzata. Enki è il Dio degli Dei, il Padre degli Dei, non dimentichiamolo, e ogni rituale, ogni iniziazione, deve essere eseguita sotto la sua protezione per ragioni di sicurezza e, soprattutto, per cortesia/rispetto.
Mithra-Osiride basava la totalità della sua iniziazione sul numero 7.
Nato un 25 dicembre (7), 7 livelli di iniziazione, 7 pianeti implicati, 7 chakra, ecc.
Probabilmente adesso comprendete perché i vangeli sono basati così tanto sul 7? Occorreva far cadere in errore, e questo fino ad oggi, sull'identità di Osiride il Benevolo, questo dio adorato per la sua gioia di vivere, il suo buon cuore, il suo affetto generoso. Sì, occorreva confonderlo con Gesù, tentando di soffocare la sua luminosità con spine insaguinate. D'altronde questa feccia cosmica che cosa ha mai fatto se non distruggere, sprocare, insozzare?
Questo non è frutto della mia fantasia o di un odio viscerale, ma semplicemente un dato di fatto.

Si noti ancora che Mithra era conosciuto già 3500 anni fa in Asia minore. Si dice che gli Ittiti citavano già questo Dio 1500 anni prima dell'inizio della nostra era. Gli stessi simboli l'accompagnavano: il serpente (Enki), lo scorpione, il cane, il corvo, il leone e ovviamente il toro. Tutti animali dalla forte connotazione magica ed occulta, ma anche astrologica attraverso le costellazioni.
Del resto troviamo Mithra circondato dallo zodiaco. Le 12 tappe + 1 del Magnum Opus.
Osservate le 4 facce ad ogni direzione: 4 Dei, 4 elementi.
Ed infine, il plesso di Mithra. Vi si trova una testa di leone. Il simbolo perfetto del sole. Il leone è un animale solare ed è il simbolo del Dio Amon-Râ, Dio tutelare del 3 chakra. Così ci viene confermato ancora una volta che il 3 chakra è governato dal sole/leone/fuoco e non da Marte, così come insegna la New Age.
MITHRA e lo zodiaco

Guardate ancora il simbolismo del Serpente avvolto intorno al suo corpo come Lilith. Vedete la torcia, la luce dell'anima, e pensate alla runa Kenaz. Vedete il bastone e pensate all'Uas, al Djed. Sempre gli stessi simboli, dovunque.

Le ali sono la potente evoluzione dell'anima. Inoltre, per i Persiani e poi per gli Iraniani, Mithra è un dio totalmente solare, invincibile, portatore di luce, di giustizia e di eternità. Riprendono gli attributi di Enki che è chiamato anche il Giusto. Ricordate che Enki aveva chiesto ai suoi bambini di trasmettere ovunque nel mondo i loro simboli ed insegnamenti affinché gli Uomini possano ritrovare la strada della vera Luce. Eccolo in una grotta ad Ostia in Italia.

Mithra - Ostia - Italia

Sebbene impossibilitati, sebbene esiliati, gli Dei hanno sempre combattuto Anu, e in particolar modo - attraverso Mithra - il Cristianesimo, di cui fu il più fervente oppositore. I nostri Dei non sono riusciti a fermare questo disastro in quanto erano imprigionati. Ma non è più il caso attuale. E la Verità, di fatto, è in marcia. Mediante Internet per chi vuole comprendere e trovare, la Verità si appresta a fare grandi passi.

martedì 13 dicembre 2011

Vishudda - Approccio Occulto verso il 5 Chakra, Porta verso l'Immortalità

L'energia agisce sempre in serie. Quando crea, crea in modo molteplice. Niente di stupefacente in tutto ciò. È la Vita e non può che manifestarsi attraverso una grande profusione.
Da parecchi giorni, ricevo delle mail da parte di corrispondenti inquieti: 5 chakra bloccato o "bizzarro", difficoltà di comunicazione con le proprie guide, affanni ripetuti, questo chakra è un problema persistente.
Vi propongo qui di riguardarlo insieme.
E di lavorare non solo attraverso il chakra stesso, ma anche attraverso il suo Tattva, il suo pianeta, il suo glifo, il suo simbolo che, come si vedrà, ci porterà molto lontano
.
PICCOLO RIASSUNTO 
Vishudda, 5 chakra, significa "purezza" ma anche "essenza" in sanscrito.
È legato al pianeta Mercurio (aria).
Il suo Dio tutelare è Nébo (Nabu, primogenito di Marduk).
Il suo colore è il blu.
Il suo elemento è l'etere.
Il suo animale feticcio è il Pavone.

Andiamo a rivedere tutti questi simboli e notizie sotto l'ottica dell'occulto, di ciò che rimane nascosto, dei grandi legami, delle analogie.
Cominciamo con il Pavone ed il colore blu. Ho già trattato questi due argomenti, ma, come ho appena detto, li tratteremo in questo momento in modo differente.

IL BLU ED IL PAVONE
Il colore blu è quello di Enki. Nella sua azione, nella sua energia, lavoriamo con la grande Fiamma Blu. Ma perché?
Molto spesso gli Dei sono stati mostrati con una pelle blu, da Krishna ad Enki stesso, molti grandi esseri divini sono "blu".
Questo è dovuto:
- all'apertura totale del 5 chakra che sparge quindi ogni sua energia akashica nel corpo.
- all'attivazione totale della ghiandola pineale il cui colore occulto è il blu di Enki.

Quando questa energia si sparge nel corpo fisico, ma anche in quello sottile, naturalmente, la guarigione è estremamente avanzata. Molte cose non ci possono più toccare.
Ecco perché, come al solito, il colore blu fu rubato ad Enki. È oramai attribuito al Buddha della Medicina, che, per di più, è in lapislazzuli. Difatti, il Bouddha blu della medicina presso i Tibetani, dunque il loro "dio guaritore", è blu e in lapislazzuli, interessante no?
I Tibetani, come tutti gli altri, sono stati raggiunti dalle Lucertole e tutto l'insegnamento trasmesso da Marduk (al tempo da loro chiamato Murò) più di 17,000 anni fa, attraverso il Bön, è andato totalmente perso.
In tutti i casi finora. Lo ripeto ancora una volta:  tutta la medicina cinese (di un tempo!) ed i suoi attuali derivati (Chi Qong, Tai Chi...) provengono da Marduk. Le arti marziali in quanto tali del dio Enlil.
I nostri Dei hanno diffuso per la Terra i loro insegnamenti, sono andati ad insegnare alle più piccole tribù, perché ogni uomo, ogni donna, aveva DIRITTO a questo dono di Enki. Questo non dimenticatelo mai.
I nostri Dei appartengono alla RAZZA BLU, quella che viene del cielo e il cui sangue, ma soprattutto le gesta, sono NOBILI.

MERCURIO 
Mercurio, padrone del 5 chakra, permette di raggiungere la perfezione.
Perché? Perché Mercurio è associato a Thot? No.
Perché egli è il pianeta dell'insegnamento e della conoscenza? No.
Perché egli è il messaggero degli Dei ed il grande Psicopompo? No.
Mercurio, padrone del 5 chakra, permette di raggiungere la perfezione perché è la PRIMA PORTA VERSO IL MAGNUS OPUS.
Perché?
Perché il mondo collegato a Mercurio/5 chakra è l'Akasha, sorgente-madre dei 4 elementi:  FUOCO ed ACQUA, poi ARIA e TERRA.
Così Mercurio è il pianeta che ci conduce verso la PERFEZIONE.
Il quinto chakra si trova sotto quello del cuore il cui padrone è Venere e il Sole.
Prendiamo Venere. Guardiamo il suo glifo: un cerchio posto su una croce.
  

Ora prendiamo Mercurio. Guardiamo il suo glifo: una falce di luna rovesciata posata su Venere.
  

o, meglio ancora, delle CORNA poste sulla TESTA di Venere. Sull'altezza esterna del cerchio.

Mercurio, dunque, indica un compimento. Perché?
Perché all'origine, Venere è come una Terra manifestata. Venere, altro pianeta di Enki, stella di Lucifero.
Il cerchio accoglie un segno + nel suo seno. Questo è il glifo della Terra. Quando la manifestazione ha luogo, quando l'evoluzione si svolge, se preferite, allora il segno + si esteriorizza e si pone sotto il cerchio. Per questo motivo, possiamo immaginarci che Venere sia una Terra che si dispiega. Un altro modo di dirci da chi discendiamo.
Poichè è collegata al suo Dio originario attraverso la falce di luna, attraverso le corna che sono le ANTENNE di comunicazione con la DIVINITA': ENKI.
Come già ho fatto presente, il quinto chakra è quello della comunicazione con le nostre guide e, ovviamente, Enki. Se questo chakra è sciupato, la comunicazione è parassitata, se non addirittura bloccata.
Come facciamo a saperlo? Se avete sempre delle angine, dei raffreddori, dei problemi ORL, se avete una voce da "topolino", se siete timidi, non osate esprimervi, o al contrario parlate senza sosta, in modo logorroico, il vostro quinto chakra non funziona bene. Parimenti, se non sopportate il dolcevita, se vi sembra di soffocare o se avete, al contrario, sempre un foulard intorno al collo anche in estate, il vostro quinto chakra ha brutti ricordi ad evacuare.
Sapete oramai che il segno + è la base della nostra anima, il suo nucleo-madre. Potete comodamente immaginare una falce di luna, come quella posata sulla testa di Mercurio, che si piega nel suo mezzo formando quindi una V, non è vero?
O, più esattamente: riprendiamo la nostra falce di luna :

Piegare il basso della luna crescente in una V, distendete poi verso l'alto la linea superiore della crescente ed avrete una losanga, un runa ING. Ponete adesso il segno + verso l'interno, lasciate che i lati di Ing filino all'infinito ed ecco il cuore del nocciolo dell'anima. Basterà poi posizionare la X per creare la stella a 8 branche.

Così, da migliaia di anni, i nostri Dei si ostinano a portare sulla loro testa delle lune crescenti, degli ING, dei segni +, dei glifi di ogni tipo, per attirare la nostra attenzione sulla verità e la realtà delle nostre DIVINITA'.
 I tre esempi più celebri? Hathor e Thot per l'Antico Egitto. E certamente Shiva per l'India ancestrale.

Comprendete probabilmente che il quinto chakra, lontano dall'essere un chakra tra i tanti, ha una funzione molto specifica. È il primo dei chakra dall'alto dal chakra del cuore. Perché, anche se oggi siamo obbligati a distendere l'energia del Serpente verso il settimo a causa di tutto il male che i Sauriani hanno fatto ai nostri chakra, la norma vuole che il serpente si innalzi dalla sua radice.
Quando i nostri Dei erano tra noi, lavoravamo normalmente:  risveglio del primo chakra, risveglio del serpente, lavoro sul secondo, terzo e così via fino al settimo. Di conseguenza, Vishudda è il quinto nell'ordine secondo il lavoro originario. Questo punto è importante.

Ancora una volta, perché?
Il 5 è un 2 girato. Il 2 è lo specchio del 5. Il 5 è un serpente addestrato. Il 2 anche. Prendete la cifra 5 e rivoltatela. Disegnatelo alla rovescia se preferite.

  

Avvicinate questi due 5. Una volta che sono faccia a faccia e si toccano, rievocano Ida e Pingala che salgono, si incontrano e si incrociano.
Quando il Serpente è sveglio, Ida e Pingala salgono fino al quinto chakra. Molto spesso, restano bloccati là. Si sente allora una presenza formicolante, come migliaia di formiche che forzano LA PORTA CHIUSA:  il quinto chakra.
Ho fatto già allusione agli argomenti riutilizzati e rubati della Bibbia, eccone un altro:  la porta stretta è il quinto chakra, ed infatti, non è facile per i due serpenti attraversarla a causa di questa feccia cosmica, siamo stati saccheggiati! Perciò la verità non è una questione se un cammello e un ricco riuscissero ad attraversare o meno la cruna di un ago, ma di Ida e Pingala che si battono per superare il CHAKRA PIU' GUASTO DOPO IL PRIMO E IL SECONDO!!!

Dove si nasconde, dunque, la libertà di essere sè stessi in questo mondo di Lucertole? Dove? Dove si ha il diritto di dire apertamente che crediamo in Enki senza correre rischi di ogni tipo? Dove si ha il diritto di porre domande REALI su problemi REALI senza essere bollati immediatamente di questo o quell'altro?
Il nostro quinto chakra agonizza da 4000 anni, sottomessi politicamente al corretto, al pensiero unico, alla disinformazione, alla sigillatura, e domani alle pulci RFID! Da allora, come fare ad avere un quinto chakra pimpante e vibrante nella gioia e nel buon umore con le nostre guide e il nostro Padre adorato? Eh???

Il quinto chakra non è la porta stretta perché il collo è più fine e magro rispetto alle spalle! NO.
Il quinto chakra è la porta stretta perché penetriamo in un nuovo mondo, quello di Akasha. E là penetra solamente colui che viene iniziato ed acquisisce la CONOSCENZA. Solo a colui, la porta stretta si apre. E chi gli apre? Il Serpente. O, se preferite, il PAVONE.

Il Pavone dovrebbe prendere, adesso, tutta la sua dimensione: tutto il simbolismo sviluppato sull'animale consacrato su questo blog è giusto. Ma c'occorre ora trattare un livello superiore: Il Magnum Opus.
Eh sì.
Guardiamo insieme questo Pavone che fa la ruota. Tutti questi Dei, i NOSTRI Dei, avvolti da piume di Pavone, che cosa volevano dirci? Un Pavone che, ve lo ricordo, è il grande simbolo dell'India???

Le piume del Pavone sono i colori dell'immortalità:
Blu: ENKI e la sua SACRA FIAMMA 
Verde: l'immortalità sempre rinnovata, una crescita senza fine, la vita ancora e sempre, stagione dopo stagione 
Marrone: la Terra 
Nero: L'AKASHA.


È così che lo ritroviamo in numerosi templi in Asia, accanto all'ALBERO della VITA.
Qui di seguito immagini molto belle estratte da questo sito, a loro volta prese da Sanuk Photography.


 
Mosaico del Pavone, vicino all'albero di vita.

Quando la memoria dei popoli rimane, anche se falsificata ed atrofizzata da Anu, quando si danza ancora oggi in Asia la Danze del Pavone, chi potrà FERMARE LA MARCIA DELLA VERITA'?

Quando il Pavone dalle 13 piume (le 12 tappe del Magnum Opus + 1) ancora oggi trona sulle finestre dei paesani, chi potrà fermare ancora la marcia della Verità?

Enki è il nostro dio creatore, è dovunque, in tutto, su tutto, la Terra trabocca dei suoi messaggi, dei suoi doni, dei suoi simboli, di tutto ciò che ha fatto e dato all'umanità. Chi può allora, sapendo ciò, adorare altri Dei all'infuori di Egli???

Afferrate adesso perché il Pavone è il simbolo del quinto chakra? 
TUTTO CORRISPONDE PERCHÉ TUTTO È VERO.  

La BORNITE, detta "pietra del Pavone" a causa dei suoi colori sgargianti.

Ora continuiamo la nostra dimostrazione con l'elemento del quinto chakra:

L'AKASHA
Ecco la sorgente-madre degli elementi. Una sorgente-madre il cui colore è un blu molto profondo, quasi nero.
Per sbloccare il vostro quinto chakra c'è molto a fare, in particolare familiarizzare col suo elemento.
L'etere. L'etere ha per madre AKASHA TATTVA.

Un tattva (o tattwa) è la sorgente, l'ESSENZA PURA dell'elemento. L'elemento è il suo bambino, se volete.
Lavorando con il Tattva Akasha che è simboleggiato da una sfera blu notte, allora, libererete il quinto chakra. Ma attenzione: bisogna agire in questo senso solo quando i vostri chakra sono stati lavorati almeno tutti su un circuito. Compresi i minori.
Ritroviamo questo principio nella medicina cinese. Se l'elemento tale dei tali è bloccato, andiamo a stimolare, dunque, l'elemento genitore, in questo modo portiamo la guarigione nel bambino. Perché l'energia dell'elemento genitore è più potente di quella dell'elemento bambino. Mi seguite?
Stimolando l'Akasha, stimolate l'elemento Etere. So che questo è complicato da afferrare perché, in effetti, l'etere, come il resto gli altri elementi, sono della stessa famiglia. Uh... non proprio la stessa cosa. Prendiamo un esempio dal nostro quotidiano. Siete Piero Dupont, figlio di Michele Dupont. Piero è Michele? No. Piero è un Dupont come Michele? Sì.
Idem qui. L'etere è della stessa famiglia dell'Akasha Tattva, ma non è il Tattva. Passando dall'etere "bambino" all'etere "genitore" (Akasha), dunque, aumentate il potere di lavoro.

Inoltre, quando vi imparerò a caricare le vostre preghiere rituali, vedrete che faremo sempre riferimento ad Akasha. Quindi abituatevici.
Fra poco vi fornirò una meditazione con Akasha

SINTETIZZIAMO
Il quinto chakra è quello della prima porta verso l'immortalità perché è dello stesso colore dei nostri Dei diventati immortali. La pelle blu (talvolta verde) simboleggia la loro vittoria sulla morte.
Inoltre, il 5 è legato all'Akasha, sorgente-madre cosmica di tutti gli elementi. Ora, sappiamo che l'immortalità avviene per il fatto che il corpo ha appreso come ricodificarsi costantemente e, dunque, manipolare gli elementi in esso.
L'animale consacrato del 5, il Pavone, con i suoi colori ed i disegni delle sue piume rafforza questo punto.
Vishudda è chiamato il Puro/Purezza, l'Essenza, perché in lui ogni cosa è indispensabile per accedere alla vita eterna. La porta stretta è la fagocitazione riuscita del Serpente attraverso l'Akasha in un mondo di pura comunicazione con la Vita stessa ed i nostri Dei.
Il pianeta Mercurio alzato al suo più alto livello vibratorio è il pianeta della perfezione e del Magnum Opus.

GLORIA AD ENKI!  
GLORIA A TUTTI I NOSTRI POTENTI DEI!