venerdì 13 aprile 2012

Raidho - Ritmo e carro di Rà (del Sole)

Dei tutelari: Amon-Rà, Marduk
Parole chiavi: Energia, Viaggio Astrale
Pronuncia Germanica: Reda, Reidho
Pronuncia Nordica: Reid
Elemento: Fuoco
Colori: Rosso, Oro, Giallo-oro
Pietra: ambra
Simbolo: Carro Solare

Magia per progredire.

Questa Runa è essenziale per aiutare la circolazione dell'energia nel corpo. Questa Runa consente di condensare il Chi.

Raidho è utile quando stai per entrare in un mondo sconosciuto, ad esempio un nuovo lavoro, un nuovo studio, un nuovo approccio in un qualsiasi campo, tanto più se è nello "spirituale".

Raidho aiuta nei viaggi astrali grazie alla sua capacità di guidare l'anima o il Ka nell'aldilà. Raidho difatti simboleggia la guida che porta la luce nell'oscurità.

Raidho unita a Fehe porta fortuna nei cambi di casa, città, traslochi.

Raidho poichè il ritmo e l'andatura sono i suoi doni, ci aiuta nella nostra vita quotidiana ad organizzarci, ad amministrare meglio il nostro tempo salvando momenti preziosi.

Se si avvicina un evento importante per te come il matrimonio, anniversari ecc. vibrare Raidho mentre prepari l'evento o la festa ti darà più forza, buon senso, molte idee e soprattutto farai tutto in tempo.

Raidho è una runa molto generosa che viene usata efficacemente e brillantemente sia nella vita di tutti i giorni che nella vita spirituale. E' Gioia, sorriso e musica, una Runa Solare.

La sua pietra è la magnifica ambra, piena di sole.

Magia di difesa.

Raidho agisce sul nemico rendendolo insoddisfatto, depresso, confuso, stressato, pigro.
Il nemico perde il senso del tempo, l'equilibrio nel bioritmo e gradualmente finisce nella depressione.

Algiz - La Grande Protezione

Dei tutelari: Odino, Heimdall, Thor
Parola Chiave: Protezione
Pronuncia Germanica: Algiz - Algis
Suono Nordico: Elhaz (Elgr)
Elemento: Fuoco
Colore: Nero e Rosso
Pietra: Tormalina
Simbolo: Scudo d'Odino

Simbolismo

Ci ritroviamo di nuovo a trattare una Runa di Protezione molto efficiente. Infatti Algiz è composta da diverse rune, le cui potenti forze sono unite. Osserva Algiz, il tringolo puntato verso il basso, se viene rovesciato diventa la Runa Tiwaz che studieremo prossimamente.

Algiz è un potente scudo di difesa contro il male, le negatività e gli attacchi, compresi quelli che provengono da noi stessi, dal nostro inconscio, dai complessi, i blocchi e le ottusità mentali con cui ci programma Geova-Anu.

Perciò Algiz ci libera dalla mancanza di fiducia, liberandoci dai vecchi traumi, le vecchie storie, il vecchio "Karma". E' una Runa di Liberazione.

Significato

Vibrare Algiz nella propria aura ogni giorno, visualizzarla nei chakra scaccia la tristezza, impedisce lo sviluppo di disturbi/malattie.

Quando uno vibra Algiz tra i chakra, percepisce un forte calore che si espande e brucia i "semi marci".

Indossare Algiz durante un rituale in cui si usereranno energie "pericolose" e infide, assicura al "mago" un effettiva protezione. (sebbene la migliore protezione è quella della propria aura se è forte)

Algiz è spesso comparata con l'uomo in piedi con le braccia tese verso il cielo. Perchè no? Dopotutto, in questa posizione visualizzare l'energia del sole che entra nel corpo dai chakra delle mani può essere qualcosa di veramente benefico.

Algiz non è molto usata in magia. Algiz protegge, eleva, distrugge le negatività ma non attacca. E' solo, se posso dirlo, il grande bastione di difesa.

I Celto-Germani del passato credevano che la combinazione di 8 Rune Algiz costituisse l'assoluto Scudo di Difesa.

Certamente il numero 8 che è quello di Iside e della sua Stella di grande Protezione, combinata con il Potere di Algiz da vita ad una grande Forza.


 I seguaci della new-age hanno utilizzato Algiz piazzando i 3 livelli della consapevolezza nella sua barra centrale. Questo è completamente inutile, Algiz protegge l'intero essere e non solo una parte di esso.

Ho disegnato velocemente una combinazione di 8 Algiz in modo che potete visualizzare lo scudo di difesa assoluto. Potete anche realizzare un ciondolo o una creazione "artistica" a forma di Algiz o di scudo assoluto, con pietre che hanno alte conduttibilità(Quarzo ialino - cristallo di rocca) e materiali del genere e mettere il tutto in punti strategici della casa.

giovedì 12 aprile 2012

Nauthiz - La Forza mentale

Dei tutelari: Gli Eroi: Enki - Odino - Prometeo, Marduk.
Parola chiave: Volontà
Suono germanico: Nauthiz
Suono Nordico: Noudh
Elemento: Fuoco
Colore: Nero
Pietra: Ossidiana Nera
Simbolo: Notte oscura dell'anima

Simbolismo
Nauthiz è l'incarnazione di colui che va avanti. Colui che a volte avanza lentamente, ma saldamente con uno zaino sulla schiena progredisce non curante del tempo, del luogo o del proprio stato fisico e morale.

Nauthiz simbolizza Enki, grintoso, inesorabile nel continuare la sua lotta per la liberazione della Terra.

Nauthiz rappresenta Odino appeso all'albero della vita Yggdrasil, la ricerca del Santo Graal, i 12 "lavori" del Magnus Opus, in breve, Nauthiz è la runa indispensabile per l'iniziato, e soprattutto per il futuro iniziato.

Nauthiz è direttamente legata alla notte oscura dell'anima, a quei terribili momenti in cui ogni cosa crolla intorno a noi, convinzioni, speranze, bisogni, illusioni, quando sembra che nulla possa più risorgere da tutte queste rovine. La notte oscura dell'anima è verità, una realtà attraverso la quale tutti noi dobbiamo passare senza eccezioni.

Quando realizzi che ogni cosa che hai imparato è sbagliata, che sei stato ingannato da sempre, che anche le pratiche come il Reiki sono state corrotte, mutilate, che nessuna cosa in ogni ambito è rimasta pura al 100%, allora sprofondi nell'oscura notte dell'anima. Un anima che è ora senza direzione e senza punti di riferimento. Non ha ancora trovato il faro che gli illumini la via o la guida benevolente che la conduca verso la prima porta. Solo quelli che sentono la chiamata di Enki trovano la Luce di Lucifero, il sacro portale ed entrano nel suo mondo. Il vagabondare dell'anima finisce, per gl'altri invece continua di vita in vita. Costoro spesso sono persone che non hanno interesse in nulla, che non amano nulla, che non hanno passione. O peggio, fluttuano di qua e di là, un giorno da una parte, un giorno dall'altra. Le loro anime sono perse, non sanno dove appigliarsi.

Nauthiz sa dove sta andando, e istintivamente sa che la strada sarà lunga e pericolosa: Dunque si prepara a dimostrare perseveranza.

Significato
La perseveranza è l'immediata e assoluta manifestazione di Nauthiz: tenersi su, rimanere fermi nella tempesta, non mollare mai, combattere.
Nauthiz: la Perseveranza incarnata.
Quando sai che stai per entrare in un periodo turbolento, vibra Nauthiz 20 o 40 volte al giorno, fino a quando il periodo tempestoso non sarà finito. Vedrai che non solo rimarrai in piedi, ma troverai anche risorse per affrontare le difficoltà. Ogni volta che pensarai di essere finito, sconfitto, troverai nuove energie. Questa è Nauthiz.

Dunque, hai probabilmente capito che Nauthiz è la compagna di Hagalaz. Per costruire un universo, il proprio o quello di un intera razza la perseveranza occorre più di qualunque altra cosa.

Una forza incommensurabile.
Hagalaz è il seme cosmico, il sacro chicco di grandine, gelato perchè in gestazione. Quando il chicco di grandine si scioglie diventa l'acqua sacra e benedetta che fertilizza ogni cosa. Una volta che la creazione si è manifestata Nauthiz la fa propria come fosse un bambino e con tutta la forza mentale del mondo sosterrà il bambino, lo alleverà, educherà e gli insegnerà nel mondo tangibile, nella vita di tutti i giorni.

Nauthiz è una Runa che fa propria la sfida di Hagalaz. Nauthiz controlla la forza fisica, mentale e spirituale.

Non c'è debolezza con Nauthiz. Quasta runa di sopravvivenza avanza qualunque cosa succeda, tra tutte le tempeste Nauthiz avanza ancora, un passo dopo l'altro un passo alla volta.
Nauthiz resiste alla morte e alle sue smorfie.

Nauthiz è una runa di fuoco, ma un fuoco domato, un fuoco tenuto in un serbatoio che si sta riempiendo giorno dopo giorno, perchè deve durare per tutto il viaggio.

Ricorda: test, sfide, esperienze, questo è Nauthiz, combattere fino all'ultimo respiro, e questo ultimo respiro improvvisamente rivive da se stesso, ancora una volta.

Nauthiz rappresenta l'assoluta battaglia per la vita senza aspettative di gratitudine o riconoscimenti.
Nauthiz è l'eroe della vita di tutti i giorni che si unisce a quelli che resistono, che mantengono il pianeta sulle loro spalle fino al giorno della liberazione.

Nauthiz perfetta rappresentazione di Odino, da mago a guerriero, da saggio a berserker, non cede mai niente perchè la vita non concede altro. La vita ci sfida ogni giorno.

Magia per progredire (bianca)
Hai già capito, usa Nauthiz per diventare forte, perseverante, tenace, determinato, animato da un indistruttibile forza mentale.
Nauthiz da la forza di attraversare ogni tempesta, anche quando tutte le speranze sembrano perdute, possiamo sopravvivere a ogni cosa. Nauthiz RESISTE!

Inoltre in combinazione con altre rune Nauthiz riesce a rispedire al mittente attacchi. L'ossidiana nera da al lavoro con Nauthiz tutta la "profondità" di cui ha bisogno e smuove il fuoco interno.

Magia di difesa.
Non c'è bisogno di dire che Nauthiz usata in difesa fa naufragare il male indirizzato contro di noi. Chi ci attacca finisce rovinato, perde la capacità di affrontarci, finisce in depressione e prenderà dure lezioni dalla vita.

giovedì 26 gennaio 2012

Il KA o Corpo Astrale - Il Guerriero Invisibile


Ho voluto riscrivere questo testo sul Ka perché quello vecchio era oramai troppo striminzito (l'avevo scritto nel 2009). Grazie a nuove comprensioni, nuovi approcci, nuovi insegnamenti questo post sul Ka, così familiare, prende improvvisamente tutt'altra piega, più "regale", più divina.
Un Ka rapidamente ridotto, dall'infestazione rettiliana, in "corpo del desiderio".

Il desiderio è tutto. Il desiderio è TUTTO. Il desiderio è l'EGO, il desiderio è il motore dell'azione.
È quel desiderio profondo di progresso, di pace, di amore, di comprensione, di apprendimento che conduce l'umanità verso Enki. Perché questo desiderio proviene da LUI. Eredità sacra. Geni benedetti.
Il DESIDERIO. Non solamente quello del corpo, dell'amore, dell'atto sessuale, ugualmente ricco ed onorevole, ma anche e soprattutto quello del cuore, quello dello spirito.
Il desiderio di vivere ad ogni prezzo, di ostinarsi a salire per queste montagne ruvide e scivolose, di continuare le proprie meditazioni anche quando non danno frutti, il desiderio di parlare alla propria guida, di incontrare Enki. Tutto è desiderio.
Anche mangiare, bere, dormire.
Quale volontà di distruzione, l'ennesima, spingeva l'immobile Budda ed il suo sorriso beota a trasmettere il suo insegnamento mummificato, contro-natura, mortifero, sfaccendato e assassino?
Non desiderare niente non è già questo un desiderio?
Non fae nulla quando il pianeta cade a pezzi, continuare le proprie beate meditazioni ad Anu, con le gambe incrociate in loto, non è questo un'inquietante sentore di patologia mentale?  Perché Budda, come Gesù, Geova, Allah e tutto il resto, sono delle forme-pensiero programmate per distruggere fino alla più infima fibra di Enki in noi.
Ma Anu ha sottovalutato suo figlio, l'ha creduto vinto, perso, annientato. Enki si è battuto, ha vinto e si prepara a riprendere la Terra.
Quale "motore" porta Enki? L'amore? Certamente, ma un amore passivo sarebbe un amore morto.
Che cosa allora? L'orgoglio? Certamente, ma un orgoglio passivo sarebbe fetida vanità.
Che cosa allora? La responsabilità? Certamente, ma una responsabilità portata come un fardello sarebbe una misera bara.
Allora che cosa?
Il DE-SIDERIO.
Il desiderio di Verità, il desiderio di Giustizia, il desiderio di Libertà, il desiderio di amare, di superarsi, di agire, in una parola, il Desiderio DI ESSERE ciò che ENKI è già:  UN GRANDE DIO PRIMORDIALE, DEGNO DEI SUOI VALORI PIÙ PROFONDI, DEI SUOI ATTI PIÙ NOBILI.

Ecco perché il corpo astrale (il KA) deve essere studiato del punto di vista Enkista con la più estrema minuziosità. Rivediamo prima, e molto brevemente, il nostro corpo astrale dal punto di vista dell' "Antico Egitto".


IL KA
La posizione del Ka, mani-ricettacoli rivolte verso il cielo, chiama l'energia celeste ed i suoi poteri di rigenerazione. Rievoca così, al lettore attento, la runa URUZ e le sue immense capacità di risurrezione.
Il Ka "si legge" anche orizzontalmente e diventa allora queste braccia che baciano, proteggono e diffondono un'energia vitale costante. Nell'immagine qui sotto, scolpita su una colonna rinvenuta nel "Cortile del Nascondiglio" del tempio di Amon a Karnak (Amon-Râ), vediamo il grande dio Ptah abbracciare Senusert I.

Un Ka scarsamente scolpito o dipinto sugli affreschi, perché troppo legato all'intimità dell'essere. Non era rappresentato del resto che il Ka dei re. Come quello del re Hor Autibra (XIII dinastia) estremamente conosciuto.
 
 Il Ka è lo scudo del corpo fisico e si compenetra con il corpo eterico, primo "airbag" del corpo, al punto tale che si parla spesso di corpo "eterico-astrale".
A questo punto cruciale della spiegazione la realtà del corpo astrale, il suo scopo, la sua motivazione millenaria, ci appare chiaramente.
Senza un corpo astrale solido, l'anima non può niente e diventa una preda facile.
Parimenti, che cosa potrebbe fare un corpo fisico senza pelle per trattenere gli organi, fermare i batteri, proteggersi delle intemperie?
Perciò bisogna specificare che il Ka è lo scudo diretto dell'anima di cui il corpo fisico è il prolungamento.
Questo ci porta alla seguente conclusione, punto di partenza di un'incredibile riflessione:  il corpo astrale è una realtà autonoma della nostra anatomia occulta. Intelligente, forte, agisce di-per-sé al di là del cervello, di ogni stimolo, lascia il corpo fisico e parte... in viaggio nella 4 dimensione!

Ma non vi spaventate. È trattenuto al nostro corpo fisico da una corda, che si chiama corda d'argento o filo d'argento, fino all'eventuale morte di questo. Una corda, peraltro, di ben'altri colori che d'argento.
Probabilmente un giorno leggerete su questo blog, se non è già stato fatto, che l'aura, una volta pulita, programmata, potenziata, agisce da sola per proteggerci. Può spostarsi, scindersi, in un'istante, ed agire contro l'aggressore visibile o invisibile, senza avere il tempo di capire cosa sta succedendo. Ciò che si scinde e "regola i conti" con l'intruso ha per nome... corpo astrale!

È a ciò che bisogna tendere.
Dei corpi tutti uniti verso uno stesso scopo: Kundalini e Magnum Opus.
Dei corpi tutti uniti verso un stesso scopo: non accettare nessuno attacco come giusto o giustificato.

Il corpo astrale è questo guerriero che agisce alla velocità luce, è quello che prende il posto delle nostre guide. Le nostre guide rimangono sempre con noi, diventano del resto molto rapidamente i nostri più meravigliosi e fedeli amici, ma non hanno più bisogno di intervenire nel nostro quotidiano per assicurare la nostra protezione, almeno non frequentemente. Semplicemente perché, progredendo a grandi passi per il nostro cammino, ecco che il nostro corpo astrale acquista sufficientemente potere per proteggersi da solo contro gli attacchi "ricorrenti". Per la nostra soddisfazione, la nostra fiducia in noi stessi e la nostra fierezza.

La protezione contro gli attacchi violenti dei nemici proviene sempre dalle nostre Guide. Pensiamo a ringraziarle regolarmente per tutto ciò che fanno per noi.

Addentriamoci per un'istante nel mondo invisibile.
Che cosa accade a questo corpo astrale, nel suo mondo, il mondo astrale?
Come comunica con l'anima?
Ed infine, qual'è il suo ruolo principale?
L'anima ha bisogno di caldo. L'anima si nutre di fuoco.
Non esiste anima, nella nostra galassia, che si nutra di acqua, di aria, di etere ed ignora il FUOCO.
Il FUOCO è la Vita. Il FUOCO è la SUA vita.
Pensate al sole e capirete immediatamente l'importanza che questo fuoco riveste per noi, per l'anima. Immagina se il nostro sole fosse morto. Niente sopravvivrebbe alla sua scomparsa. La morte sarebbe l'unica uscita. O l'evacuazione massiccia del sistema solare!

Se volete progredire velocemente su questa strada già di-per-sè ardua: bisogna assolutamente mantenere il corpo astrale a temperatura elevata.  

Non dico che bisogna "carbonizzarlo" tutti i giorni, ma lavorare appena ci è possibile con il fuoco.
Come abbiamo cominciato a fare, nella meditazione sull'aura.
Lo so: molti staranno tremando, imprecando, gridando e gesticolando, chiamandomi pazzo, come un criminale... lo so.
Ma so anche ciò che dico, ciò che scrivo e ciò che vivo.
L'anima ha bisogno di fuoco, bisogna darglielo, punto. E' questione di buonsenso.
Sapendo tutto quello che sapete sul vostro Serpente-Kundalini, lo nutrireste di acqua salata? Di venti violenti? Di terra?

Il Serpente ha bisogno di fuoco. Ha bisogno di tutti gli elementi, certo, ma principalmente di fuoco. Perché il Fuoco è la sua base naturale.
Parimenti per l'anima. Perché? Perché l'anima e il Serpente, SONO LA STESSA COSA!!!
ENKI IN NOI.
Tenere sempre questo a mente:

• L'AURA È IL SERBATOIO DELLA LUCE DELL'ANIMA.
• DUNQUE NELL'AURA RISIEDE IL POTERE DELL'ANIMA.
• IL CORPO ASTRALE È IL GUERRIERO DELL'ANIMA.
• LA KUNDALINI E' L'ENERGIA DELL'ANIMA.
• LA KUNDALINI E' IL FUOCO DELL'ANIMA.
• IL FUOCO È LA FORZA DELLA VITA.
• IL SERPENTE SACRO È IL CUORE DELL'ANIMA.
• IL SERPENTE E L'ANIMA UNIFICATI APRONO ALLORA LA STRADA VERSO L'IMMORTALITÀ.

Bisogna nutrire il corpo astrale dunque. Tutti i corpi, ma questo particolarmente.
È il combattente invisibile ma indispensabile, cavaliere dell'anima.
Un corpo astrale potente assicura un'aura propria, solida ed efficace.

Il corpo astrale è come unincubatrice che mantiene tutta l'energia dell'anima alla giusta temperatura.
PIÙ L'ANIMA RICEVE CALORE, PIÙ PROGREDISCE VELOCEMENTE.

I corpi sottili sono i differenti strati (livelli di coscienza) dell'anima. I corpi fisici sono il suo tempio e veicolo.
Quindi, tutto è UNO in noi. Siamo una globalità.
Insisto su questo punto:  l'unicità sulla quale insistono tanto i seguaci della New Age, nei libri cosìddetti rivelati, non si riferisce ad un dio unico, onnipotente ed onnisciente, ma ALLA NOSTRA UNIFICAZIONE PERSONALE.
Essere UNO con la propria anima, questo è essere un Dio. Perché nell'anima vive l'emozione, il sentimento, l'intelligenza, la luce... tutti i nostri corpi sottili sono i suoi corpi, i corpi dell'anima.
Ecco perché non serve a niente correre come un coniglio nel cammino spirituale Enkista.
Presto o tardi, sarete recuperati dalle vostre lacune, le vostre mancanze, le vostre precipitazioni.
Avanzate ad un buon ritmo ma non trascurate qualche chakra o qualche corpo. Tutti devono essere aperti, liberati, puliti, ascoltati, sentiti e soprattutto PROVATI.

Adesso che state integrando a poco a poco tutti questi punti così essenziali, praticate la respirazione del fuoco, il Kapalabati, parecchie volte nel corso della giornata, ogni momento, quando siete soli, nell'automobile o a casa vostra, poco importa. Questo libererà il vostro III chakra ingombrato in tutti gli Uomini, le energie basse e, soprattutto, abituerà il corpo al calore del fuoco.
Poi, una volta fatto pratica con il Kapalabati, potrete lavorate DIRETTAMENTE con l o stesso elemento fuoco. Perché in effetti, che lo realizzavate o meno, fare il Kapalabati è GIA' IN-vocare il fuoco in sè.
Una volta ancora, una precisione importante. Ricevo regolarmente delle mail che mi pongono questa domanda.

• IN-vocare, come indica il suo prefisso, porta reall'interno. Dunque, IN-vocare significa portare in sè il Fuoco o tutt'altro elemento.
• E-vocare, significa chiamare davanti a sè o intorno a sè. Si evocano gli Dei per esempio. Per non confondere più, ricordatevi:  IN = Interno E = Esterno.

Ma allora come sintetizzare un approccio "contemporaneo" del Ka con quello dell'Antico Egitto?
Come gestire il Ka se può essere autonomo?
Come renderlo e mantenerlo potente?

APPLICANDO I GRANDI VALORI ENKISTI AL VOSTRO QUOTIDIANO, NELLA VOSTRA VITA.
AUTONOMIA - RISPETTO DELLA VITA - AMORE PER LA VITA E PER I SUOI PIACERI - RISPETTO DI SE' 

Quando vi abbandonate e mettete tutto ciò che siete nelle mani di altre persone, umane o divine, senza discernimento o buonsenso, uccidete il vostro Ka. Il Ka può essere raggiunto. Il Ka può essere consumato, annientato. Il Ka può lasciarvi se l'ignorate o lo sciupate. Il Ka ha la sua vita propria. Dipendete da lui, non egli da voi. Il Ka non ama nè la sottomissione, né l'oblio. Il Ka si inchina solamente davanti a suo Padre Ptah.
 
Unificarsi al Ka induce ad avere consapevolezza, ad amarlo e nutrirlo.
Il Ka ama l'energia, il fuoco, l'azione, la gioia, l'amore, il Ka ama ritrovare suo Padre, Ptah. Da qui l'importanza a tutti i livelli di tutto ciò che noi siamo, di costruire, senza lasciarsi mai andare, dei forti legami con Enki-Ptah.
Gli Egiziani affermavano che il Ka era il Knoum nel corpo. Detto anche circolazione della vita. I modi di dire comuni di un tempo lo dimostrano molto bene: "va d'accordo con il suo Ka" dicevano a proposito di qualcuno giovane ed in buona salute.
Gli Egiziani festeggiavano il loro Ka, bevevano in onore del loro Ka, salutavano il loro Ka, parlavano al loro Ka!  La morte, per gli Egiziani, significava unirsi al proprio Ka per un nuovo viaggio. Il Ka, agli occhi dell'Egitto Antico, è un appoggio, una base così potente, così essenziale, che è assimilato ad Apis, il toro sacro.
Apis era considerato come il Ka di Ptah (altri dicono il Ba di Ptah) come il toro Mnevis è il Ka di Râ e così via. I nomi cambiano a seconda delle Dinastie, ma i principi che si nascondono dietro i nomi rimangono gli stessi. (Noterete spesso una vera confusione tra i Ba ed i Ka, derivato dal disprezzo dei saputelli egittologi per i 9 costituenti dell'essere, che considerano questo approccio alla vita fin troppo "esoterico", negando quindi di studiarlo e, peggio ancora, non trasmettendolo al grande pubblico...) 
Sotto, il Ka di Ptah: Apis, incarnazione sacra di Ptah o Ptah/Apis (museo del Louvre).
 

Osservate queste corna di toro che, del resto, ricordano il Ka, le mani che rimangono prerogativa degli Umani e, certamente, degli Dei.
 



Così, per gli Egiziani, il Ka-toro è l'incarnazione stessa del fuoco di Ptah.

Comprendete adesso perché bisogna lavorare sulla vostra aura? I vostri corpi sottili? I vostri chakra? Perché ogni corpo possiede i suoi propri chakra. Ed il vostro corpo astrale ha dunque i suoi chakra astrali.
Che cosa desiderate per lui e, dunque, per voi? Un Ka esausto, bucato, e in procinto di abbandonarvi per garantire la propria sopravvivenza? O un Ka entusiasta, pieno di vita e dunque forte e ben disposto nei vostri confronti? Attenzione, non dimenticate: il Ka è brillante, il Ka è intelligente, ha vita propria. È l'energia della vita. Se lo maltrattate, farà i suoi bagagli.
Prendete cura del vostro Ka. Non l'ingozzate di droghe e di alcol, non prendete calmanti per dormire alla prima insonnia, o degli eccitanti per tenervi in piedi durante la giornata, non ingrassate ad oltranza.
Ma anche, non vi maltrattate, non giudicatevi senza pietà, non disprezzatevi, non denigratevi. Ucciderete il Ka. Per "uccidere" intendo tagliare i ponti con lui. Uccidere il proprio Ka vuol dire separarsi da lui. Renderlo così disperato da voi che lascerà gli ormeggi per dirigersi verso orizzonti più clementi ed arricchenti. Il Ka vuole progredire, crescere e vivere vicino al suo Padre Ptah. Il Ka desidera Ptah. Il Ka sa che discende da Ptah.

La magia Egiziana, la potente Heka, diretta ereditiera degli insegnamenti Enkistei, basati in gran parte sulla forza del KA.
I primi chakra sono sempre molto coinvolti in un atto magico, perché ancorano, progettano, distribuiscono e riversano il potere delle loro emozioni a sostegno del progresso o della difesa. Il Ka è legato molto al III chakra, il chakra solare, il chakra di Râ, quello del potere personale, del carisma, dello scudo... Questo non è, difatti, la definizione del Ka?

Lavorare con il Ka permette di veder manifestare nella propria vita ciò che desiderate, quello per cui avete lavorato, visualizzato, praticato nella magia. Diventate, piano piano, un piccolo Dio.

Sappevate che la New-Age, quando pratica la loro "magia" runica, finiscono tutte le domande e richieste con "KA!", equivalente di "così sia", "che questo si manifesti"?
Stupendo, no?

Ho voluto approfondire qui il rapporto con il nostro Ka, il nostro corpo astrale. È essenziale.

GLORIA AD ENKI!
GLORIA A TUTTI I NOSTRI ANTICHI DEI!

martedì 24 gennaio 2012

Imbolc - La Celebrazione del Grande Fuoco Primordiale

Imbolc è una nuova festa Enkista il cui scopo è la celebrazione del Fuoco, quello che anima tutte le cose non solo di Vita e di Calore, ma anche di Gioia, Entusiasmo e Creatività.
Questa festa ha luogo ogni anno nel momento in cui il sole in Acquario raggiunge il suo 15esimo grado. Ogni segno è composto da 30 gradi. Il 15° è quindi, ovviamente, il centro perfetto del segno in questione. Qui, l'Acquario, segno di Enki, segno dell'Età dell'Oro che verrà.
Quest'anno Imbolc si terrà il 5 Febbraio, una Domenica, giorno del sole, di Amon ma anche di Enki, per la sua Luce intensa, unica e cosmica.
Dopo la notte feconda di Yule, quando curiosamente il sole raggiunge il suo Zenit nel segno del Capricorno, anch'esso dedicato ad Enki, Imbolc è il grande Risveglio.
Accendete tante candele e il camino, diffondete nelle vostre famiglie il nobile calore di questo elemento primordiale senza il quale nessuna vita può maturare.
Festeggiate la sua gioia di vivere, il suo potere, la sua capacità di superare gli ostacoli, festeggiate i suoi invincibili ornamenti, le fiamme cocenti di forza e di guarigione.
Questo è il momento di fare un rituale di ringraziamento, di impegno, di gratitudine ad Enki. Potete farlo il 5 Febbraio alla sera, ma anche tutto il giorno di Lunedì. Ovviamente evitate le ore di Saturno.
Eseguite le meditazioni del fuoco date su questo sito, in particolare quella del Fuoco con Ptah. Vedetevi coronati di fiamme purificanti e rigeneranti, sentite i vostri corpi sottili nutrirsi di Fuoco, integrate il suo potere di creazione, di rigenerazione e di gioia.
In una parola, siate felici! Imbolc annuncia il ritorno alla Grande Luce, festeggiamo quindi come si deve, con giubilo e soprattutto con Enki ed i nostri Dei!
GLORIA AD ENKI!
GLORIA A TUTTI I NOSTRI DEI DI ORIONE!

lunedì 26 dicembre 2011

Enki-Prometeo o il Dono della Conoscenza per l'Umanità

Tenete presente innanzitutto che, come al solito, gli Uomini furono indotti in errore da Anu e la sua cricca. La vera conoscenza è stata troncata, danneggiata o invertita.
Zeus esiste realmente: è un Dio fedele ad Enki e lo ha sempre affiancato nella difesa dell'umanità. Il Dio Zeus fu dunque giudicato e condannato per la sua lealtà nei confronti di Enki ed il suo nome venne insudiciato. Così è stato diffamato e trasformato in una sorta di dio-donnaiolo senza cervello e spesso spietato.
In realtà, se si conosce la verità su Anu, è facile riconoscerlo dietro il personaggio inventato di "Zeus". Tipica tecnica di depistaggio: Anu o i suoi prendono il nome di un Dio, lo deridono e ne fanno di lui un mostro, uno storpio, un matto o, ancora, un essere ripugnante.
La tecnica ha funzionato per molto tempo, parecchie migliaia di anni, ma al giorno d'oggi le cose stanno diventando chiare per sempre più esseri sulla Terra.

Lascerò tuttavia, qui di seguito, la storia così come è raccontata a proposito di Zeus nel suo celebre conflitto con Enki, ma non vi sarà difficile scorgere lo sporco muso di Anu dietro quello di Zeus. Allo stesso modo per quanto riguarda Saturno ed Urano, non fu Urano ad essere evirato ma Saturno, come mostra del resto il Libro Perduto di Enki, poiché Anu è Saturno.
I Titani sono gli Anunnaki venuti sulla Terra capitanati da Enki. Ed il famoso Tartaro in cui sono stati getttati è la Terra. "Non furono gettati" ma vi scesero volontariamente, in missione per cercare dell'oro.
Ma Anu e la sua cricca si sono accaniti nel farci credere che questi "cattivi" dei o angeli, o qualunque cosa essi siano, sono stati gettati, proiettati, caduti, scaricati sulla Terra come punizione.
NO.
TUTTO QUESTO E' GENERATO DALL'IPNOSI COLLETTIVA NELLA QUALE SIAMO IMMERSI DA TANTI MILLENNI.

Stabiliamo un legame tra le diverse mitologie e constatiamo quanto i miti rievochino sempre le stesse "storie", la cui sorgente non può che essere veritiera.
Spostiamoci dunque nella Grecia Classica o "Antica", a circa mille anni prima di Cristo.
(l'Illiade è datata probabilmente attorno al IX secolo a.C.)
Il "Mito" verrà analizzato alla fine del messaggio.

Capitolo 1 
(Le immagini di questo capitolo sono prese da Wikipédia.) 

La storia è iniziata molto tempo fa, nei Cieli, come dovrebbe.
All'origine dei Tempi, i Titani, la prima generazione di Dei, nel numero di 12 o 14 (a seconda dei testi), figli di Urano (il Cielo) e Gea (la Terra), regnavano sul Cosmo.
Tra i discendenti dei Titani, i più celebri sono Prometeo, Atlante, Ecate, Helios e Pallas.
 

E questo, fino alla presa di potere di Zeus e dei suoi fratelli.
La guerra esplose tra i Titani condotti da Crono (Saturno) e gli "invasori", ovvero Zeus alleato agli Ecatonchiri (dalle cento braccia e cento teste) e ai Ciclopi.
Durante la "Titanomachia", dove la battaglia infuriava, Crono evirò suo padre Urano e prese il suo posto.

Gettò i Titani, gli Ecatonchiri e i Ciclopi nel Tartaro, gli Inferi Greci.  
Poi Crono sposò suo sorella Rea (notate ancora una volta "l'incesto") e "inghiottì" tutti i bambini nati da questa unione, alla loro nascita.
Difatti, Urano l'aveva maledetto: quando uno dei figli di Crono avrebbe raggiunto l'età adulta, gli si sarebbe ritorto contro e l'avrebbe ucciso.
Ma l'ultimo nato dell'unione Crono-Rea, Zeus, evitò questa triste sorte grazie a sua madre, la quale si rifugiò a Creta per partorire. Sostituì il bambino con una pietra e Crono, inghiottendola, non si accorse di niente.
Affinché Crono non si accorga dell'inganno, la culla di Zeus fu sospesa ad una quercia, tra il Cielo e la Terra.
Zeus crebbe così, nutrito dal latte della capra Amaltea, più tardi ricompensata da Zeus e che diventerà una costellazione: il Capricorno. Il suo corno, riempito di frutti e di prodotti della Terra, resta un grande simbolo di prosperità: il corno dell'abbondanza.
Ma ecco che un giorno, "distrattamente", fu servito a Crono un vomitativo al posto del vino. Rigettò, allora, uno ad uno tutti i suoi figli, i famosi Titani, i quali subito si rivoltarono contro il padre.
Zeus liberò i prigionieri del Tartaro, renendoli suoi alleati. Il Dio, che ha ereditato doni oraculari da suo zia Themis e da suo cugino Prometeo, sà che i Titani perderanno la battaglia.
Decide dunque di combatterli. Si stabilì sul monte Olimpo, mentre i Titani si adeguarono sul monte Othrys.
I Ciclopi, felici di essere stati liberati, offrirono agli Dei delle armi terribili, fabbricate con le loro stesse mani (sono degli eccellenti fabbri).
Il fulmine per Zeus, il tridente per Poseidone (Nettuno), il kunè per Ade (Plutone). Il kuné è l'elmo che lo rende invisibile.
La vittoria arriva velocemente. Infine, sopraggiungono "dieci grandi anni divini", come ci viene detto da Esiodo nella sua celebre Teogonia (parecchi secoli di tempo umano).

Zeus, quindi, succede a suo padre Crono, alla testa di una nuova generazione di Dei.
Ottiene il cielo e la sovranità assoluta. Ade, i mondi sotterranei e gli inferi. Poseidone, i mari e le acque.
I Titani e Crono furono gettati nel Tartaro,
 



Atlante è condannato a portare la Terra sulle sue spalle.
 

In questo primo capitolo riconosciamo tutta la storia tra Anu ed Enki. La guerra nei Cieli ci viene presentata sotto diversi nomi e differenti allegorie. Ritroviamo sempre lo stesso simbolismo, come vedremo ancora una volta, penetrando più in profondità nel "mito" di Prometeo.


Capitolo 2 
Prometeo, che in Greco Antico significa "il previdente" ma anche "il perspicace, il veggente", è un Titano di seconda generazione, figlio di Giapeto e di Themis.
Esiodo nella sua Teogonia ci descrive Prometeo come "agile e sottile", "buono e coraggioso coi "Mortali", "benevolo e audace".
Particolarmente intelligente, Prometeo creò gli uomini a partire da una zolla di argilla e dai geni dei Titani.
(Come "per caso", anche Prometeo è il Dio Creatore della razza umana. Evidentemente, Enki E' Prometeo)
 

Passava la maggior parte del suo tempo sulla Terra con "i Mortali", ad istruirli e ad aiutarli a progredire.
Prometeo aveva parecchi fratelli, tra cui Epimeteo, maldestro, un pò sempliciotto, ed Atlante. (Epimmeteo significa in Greco Antico "lento di comprendonio")
Un giorno, mentre il conflitto tra Zeus e Prometeo si amplificava sempre più, quest'ultimo avvertì Epimeteo, dicendogli: non accettare mai nessun regalo dall'infernale Zeus. Mai. Rinvia, al contrario, questo dono a chi lo vorrà. Non lo dimenticare.
Ma Zeus è furbo. Chiede a Vulcano (Efesto) di fabbricare una bella donna, Pandora, portatrice di un dono. Una scatola che ella dovrà consegnare ad Epimeteo.
Quest'ultimo, ovviamente, ammaliato dal fascino della bella e ignorando i giudiziosi consigli di suo fratello Prometeo, accettò il regalo. Ma, quando aprì la scatola di Pandora, tutti i mali possibili si abbatterono sull'umanità. Perché li vi erano racchiuse tutte le calamità.


Secondo un'altra versione fu Pandora stessa ad aprire il vaso, quando Epimeteo accettò in regalo "la scatola dei mali".
(Poco importa chi l'ha aperta, è ugualmente il simbolo della perfidia della cricca di Anu: i Rettiliani, i maledetti che vennero sul nostro pianeta per asservirci e fare di noi, nel corso dei secoli, degli schiavi economici, politici e razziali, privati del nostro ricordo ancestrale e dei nostri poteri psichici ed occulti... e peggio, PRIVATI DEL NOSTRO VERO PADRE)
Tuttavia, gli uomini che hanno vissuto felicemente con Prometeo, hanno visto il loro paradiso trasformarsi in inferno (L'inferno di Anu. Poiché non c'è inferno con Enki. La sua coscienza e quella dei suoi seguaci è così alta che il loro mondo è completamente privo di "male").
Prometeo aveva plasmato l'uomo a immagine degli Dei, e Atena, dea della saggezza, partecipò dandogli il soffio vitale (evocazione dell'azione benevola di Ninoursag, sorellastra di Enki, che partecipò largamente alla creazione della prima ondata di sapiens-sapiens). 
Prometeo offrì agli uomini la facoltà di pensare e trasmise loro il segreto di numerose conoscenze, compresa l'arte della navigazione, di contare il tempo, di costruire e di scrivere.
Lo raddrizzò in verticale, in piedi sulle sue zampe, perché voleva che gli uomini potessero guardare verso l'alto e contemplare le stelle, contrariamente agli animali il cui sguardo è portato sempre verso la Terra, quindi verso il basso.

Dall'Olimpo, Zeus (Anu dal suo "Nibiru") è profondamente turbato dal crescente potere dell'uomo. Si infastidisce nel vederlo raccogliere conoscenze e talenti. Potrebbe un domani, con l'aiuto del maledetto Prometeo, figlio titanico (il suo primogenito in realtà), detronizzarlo? Zeus medita allora nel suo cuore (ne ha veramente uno?) la distruzione della razza mortale, dunque della razza umana.

 

Ecco che arriva "la storia del sacrificio".
Per tutte le mitologie, Prometeo è il benefattore dell'umanità. E NON È UN MITO! Ingannò Zeus per ben due volte e pagò questo a caro prezzo.
Vediamo come e perché.
In quei tempi remoti, l'abitudine era che nel momento della divisione di un animale offerto agli Dei in sacrificio, la parte migliore fosse riservata al Dio Zeus.
(Eccoci di fronte al tipico comportamento sanguinario di Anu-Geova-Yahvé che, ad ogni pagina del suo maledetto Vecchio Testamento, chiama al sacrificio, al sangue, all'olocausto e alla vendetta sproporzionata. E sì, ne custodisce la parte migliore, si)
Prometeo trovava ciò ingiusto. Aveva già tutto e poteva creare tutto, perché non lasciare la carne all'uomo che doveva nutrirsi per vivere?
Un giorno, mentre gli uomini uccidevano un bue in onore a Zeus, al momento della divisione, le ossa furono poste sotto uno strato di bianco grasso dell'animale, la carne e le frattaglie, invece, sotto la disgustosa pelle del ventre. Perché difatti, l'animale era diviso in due mucchi di carne: uno molto grasso e succulento per Zeus, l'altro più povero per l'uomo.
Quando Zeus si manifestò, Prometeo l'invitò a servirsi. Zeus afferrò il mucchio ricoperto dal bel grasso animale. Ma sotto il grasso si trovavano le ossa e dunque ben poco da mangiare.
Zeus andò su tutte le furie. Già brulicante di odio e di rabbia verso l'umanità, giurò vendetta.
Decise di privare l'uomo del Fuoco che gli permetteva di cuocere i suoi alimenti, di forgiare i suoi attrezzi, di scaldare la sua casa.
L'uomo sarebbe andato incontro a morte certa? Sicuramente, si rallegrava.
(Notate la crudeltà del sedicente Zeus, in realtà Anu, la sproporzione della punizione. Notate l'odio e, soprattutto, il fatto che a causa di un'azione commessa da un singolo, è TUTTA l'umanità che deve pagare:  tipico di Geova)

"Ogni volta, ordinò ad Efesto, che l'uomo accenderà un fuoco, dovunque sulla Terra, che la pioggia venga a spegnerlo. Conservalo nella tua fucina."
Dai quattro angoli della Terra, si alzarono dei lamenti. Gli uomini piangevano.
Prometeo, indignato da tanta ingiustizia, decise di rubare il fuoco direttamente nella forgia di Efesto. Lo portò all'uomo e insegnò come conservarlo.

(Si dice anche che lo rubò direttamente dal carro del sole)
È a questo punto che Zeus invia Pandora ad Epimeteo.
E diffuse sulla Terra i grandi mali: guerre, carestie, malattie.
(ciò che accade sulla Terra da millenni, colpiti da Anu. Provengono da lui le malattie sessualmente trasmissibili, in particolar modo l'AIDS, ma anche altre. Tutto ciò che indebolisce il nostro sistema immunitario, tutto ciò che distrugge i nostri neuroni, Alzheimer, Parkinson, etc. I suoi sporchi Rettiliani sono un virus per l'umanità e gli Uomini sono i loro INCONSAPEVOLI ORGANISMI OSPITI)


Quanto a Prometeo, fu riservato lui una punizione esemplare.
Fu incatenato su un picco molto alto del Caucaso, ed ogni giorno un'aquila gigantesca veniva a divorargli il fegato, che riscresceva durante la notte.
 

(Collegate con "i demoni incatenati per mille anni", con "la caduta dei sedicenti angeli ribelli", con "la caduta dei Titani nel Tartaro", con tutto ciò che è legato alle punizioni "divine", con i demoni imprigionati nelle grotte e nell' "inferno" - I NOSTRI DEI VIVONO SULLA COSTELLAZIONE DI ORIONE. E non c'è bisogno, senza dubbio, di soffermarsi sull'anima anima malvagia di Anu e dei suoi supplizi perversi)
 

Zeus giurò sullo Stige (giuramento indelebile) che il prigioniero non sarebbe mai stato liberato. Così, Prometeo, per aver salvato l'uomo offrendogli il fuoco, avrebbe dovuto sopportare un eterno castigo.


D'altra parte, si dice che i mali rinchiusi nel vaso oramai chiamato "di Pandora" erano stati sigillati dallo stesso Prometeo. Affinché gli uomini non conoscano né tristezza, né duro lavoro, né sofferenza. Aveva rinchiuso anche la cieca Speranza. L'unica che rimase sul fondo del vaso quando Pandora l'aprì. Fu fatta uscire anch'essa, sparsa sull'umanità, affinché l'uomo abbia la speranza che un giorno le cose fossero andate meglio.


Capitolo 3
Eracle (Ercole), all'epoca delle sue dodici fatiche, aveva l'incarico di prendere le mele d'oro dal giardino delle Esperidi. Vagò a lungo per cercarle e finì sul monte Caucaso. Lì, scoprì il disgraziato Prometeo e gli chiese informazioni sulla strada da seguire.




Prometeo che conosceva ogni cosa e sapeva da sempre ciò che sarebbe accaduto a lui e ad Eracle, gli indicò la strada a seguire.
In ringraziamento, Ercole lo liberò delle sue catene e, con una freccia, uccise l'aquila.
Prometeo era restato incatenato per 30.000 anni.
Curiosamente, Zeus non si arrabbiò. Ercole, il suo figlio prediletto, aveva appena commesso una nuova prodezza e non poteva che esserne orgoglioso. Tuttavia, obbligò Prometeo ad indossare per sempre un anello con una pietra del Caucaso incastonata, affinché sia sempre legato simbolicamente alla sua roccia.
(Non dimenticate il giuramento sullo Stige, occorreva una "compensazione")
Una volta liberato, Prometeo ritornò al suo amore, gli uomini.
Ed ecco che Zeus, di nuovo arrabbiato con gli uomini, decise di inghiottirli in un Diluvio.
(Notate come i cosiddetti miti si ritrovano in tutte le civiltà. Ecco di nuovo il diluvio. Qui, la storia è bella per Anu che si mostra clemente e salva i buoni. Non dimenticate che la storia è stata scritta solamente da un migliaio di anni. I rettiliani sono sulla Terra da 4000 anni. Hanno avuto un sacco di tempo per rivisitare la storia e le verità, rendendola incomprensibile per l'ingenuo che non ha nessuna idea di quale sia la realtà. Anu non è stato affatto clemente e ed è ben noto che un altro diluvio è avvenuto poco tempo prima del cristianesimo)
Ma, dice alla fine l'astuto Prometeo, come potresti fare a meno degli uomini? Chi ti venererà? E chi ti ricoprirà di offerte?
(Notate quanto Enki-Prometeo conosca bene suo padre. Già nel Libro Perduto, dettato migliaia di anni fa, è detto che palazzi e terrazzi erano costruiti solamente per accogliere Anu per pochi giorni. Un gusto del lusso e del potere mai smentito fino ad oggi. Sappiamo bene che l'arca detta di Noé, nei fatti di Ziusudra, fu costruita dai bambini di Enki, sotto SUA RICHIESTA e secondo i piani che diede a Ziusudra, suo figlio umano. Ritroveremo questo qui sotto con altri nomi.)
Allora, Zeus riflettè ed ordinò:
"Che i cattivi siano distrutti ed i buoni salvati dall'arca".
Prometeo, grande scienziato, diresse la costruzione dell'arca. Suo figlio, Deucalion, partecipò.

Gli uomini furono salvati. I migliore di essi.
(ciò significa molto poco perché che cosa c'è di buono nell'umano agli occhi di Anu???)  
Mentre le piogge caddero sulla Terra nove giorni e nove notti, l'arca raggiunse la Tessaglia (centro della Grecia continentale, la vecchia Macedonia).
Poterono così, con il prezioso aiuto di Prometeo, ricostruire città e civiltà.


RIFLESSIONI SUL MITO DI PROMETEO
La basilare introduzione ad ogni analisi è di constatare quanto nessun potere è mai acquisito in eterno, nemmeno quello Celeste.
Gli Dei vengono spodestati, in un modo o nell'altro, e non sono esentati da lotte e combattimenti. Al contrario, la maggior parte delle volte, li iniziano.
Tutti i miti e leggende indicano quanto l'uomo sia sottomesso agli umori degli Dei, quanto ne diviene spesso vittima, distruggendo per sempre la nozione del Karma.
L'uomo è responsabile solamente delle scelte che appartengono a lui solo, c'è poco da fare.
Gli Dei sono sottomessi al destino. Anche i greci del resto, come Enki nelle sue tavolette, differenziano tra destino e fatalità e sostengono che gli Dei non possono tutto. Sono molto potenti, ma non invincibili, men che meno padroni assoluti del corso del destino.
È tragicomico pensare che Anu abbia voluto darsi un buon ruolo, assumendo l'identità di Zeus. Il padrone degli Dei, il falso Zeus, qui è un dio crudele, anche se seducente, molto concetrato sull'amore. Le storie d'amore di Zeus sia con le mortali, sia con le Dee sono innumerevoli. Probabilmente perché, ormai evirato, non gli sono rimaste altro che le sue isteriche fantasticherie.
Per un'istante è divertente considerare che questo falso Zeus, Giove per i Romani, in astrologia è da sempre associato "al grande beneficio". Difatti, Giove/Zeus si suppone porti benefici e doni, e quando penetra in una delle vostre case astrologiche, egli porta al suo seguito regali e denaro, salute ed amori.
Sarebbe vero se il suddetto Giove fosse veramente in azione. Purtroppo, come per tutto il resto, Giove/Zeus fu privato delle sue funzioni nel corso di parecchi millenni. Fu associato anche al grande Dio solare MARDUK, ma fu un errore. Giove è Zeus, il compagno di lotta di Ea-Enki. Del resto, il glifo di Giove rievoca la cifra 4, cifra di Enki, direttamente legata alla vita. 

Glifo di Giove

  
Capite bene: il pianeta è la manifestazione fisica di un grande Dio. Il suo "corpo planetario" in qualche modo. Questo pianeta, ed il Dio che gli è associato, hanno una relazione privilegiata. Il pianeta si comporta come un ripetitore nei confronti delle energie mandate dal Dio in questione verso quelli che sperano o lavorano con la sua energia, in questo caso Giove.
Finora, i transiti di Giove generano l'amplificazione della situazione. Portano l'espansione, certo, ma troppo spesso tanto noie, liti, processi e aumenti di peso. Questo è come "il grande benefico" dello zodiaco rinforza le nostre disgrazie e tende alla nostra distruzione. Esattamente come nella mitologia. Protegge poco e distrugge molto. In quanto alla sua ostilità nei confronti della razza umana, essa è evidente. 
SI, PERCHE' GIOVE DA 4000 ANNI E' SOTTOMESSO ALL'INFLUENZA DI ANU CHE PRETENDE DI ESSERE IL RE DELL'UNIVERSO E FINORA HA MANTENUTO IL NOSTRO SISTEMA SOLARE IN UNA MATRICE MORTALE. MA QUESTA MATRICE SI DECOMPONE A GRANDE VELOCITA', PER NOSTRA GRANDE GIOIA.
Gli Dei malvagi vogliono la morte dall'uomo. Perché l'uomo è in sostanza un Dio. La rivalità è reale dunque. Un giorno, grazie ad Enki-Prometeo, l'uomo raggiungerà il suo status divino. Si allontanerà per molto tempo dagli Dei dell'ira e della tempesta, perché avrà appreso che la loro forza esiste solamente nell'attenzione e nella devozione che portiamo loro. Conoscerà dopo molto tempo i suoi "Dei-amici" ed il suo vero Padre EA-ENKI-PTAH-PROMETEO-LUCIFERO-SHIVA-SATANA.
Saturno è la grande maledizione dello zodiaco, tuttavia molte persone potrebbero affermare con la mano sul cuore che Saturno ha offerto loro forza, profondità, saggezza, eredità immobiliari... Curioso, no?

Glifo di Saturno


A meno che non abbiate letto l'inizio di questo messaggio: una capra nutre Zeus. Diventa la costellazione del Capricorno ed il suo corno... dell'abbondanza?
Non dice tuttavia che Saturno (padrone del Capricorno) è un avaro di prima categoria? E che la sua nefandezza, la sua taccagneria è unica e leggendaria? Ci avrebbe mentito ancora? "Pianificato" la verità e la storia per ingannarci un pò di più e, soprattutto, per sottomettere i nostri spiriti a nuove disgrazie?
Immaginate piuttosto: Giove è il vero malvagio. Saturno, il "gentile". Vi rendete conto della mistificazione e, dunque, dell'errore sistematico che potremmo fare nelle nostre scelte e nelle nostre decisioni come nei nostri atti?
Ritorniamo per un'istante all'astrologia, poiché il suo simbolismo è ancorato profondamente nel nostro inconscio collettivo.
Un'astrologa patentata vi dice: "Giove entra nella vostra Prima Casa:  Affrettatevi. E' il momento di costruire e di creare".
Effettivamente voi create. Ma un anno o due più tardi, crolla tutto? Perché?
Perché solo Saturno e certamente non Giove, costruisce su solide fondamenta.
PERCHÉ LA CONOSCENZA È STATA INVERTITA ANCORA!!! GIOVE CREA ED ASSESTA. SATURNO FRENA E DISTRUGE SOLAMENTE!!!
Del resto, non è "Solide fondamenta" uno dei nomi attribuiti ad Enki migliaia di anni prima della comparsa della civiltà Greca?
Esiste un rapporto tra Enki ed il Capricorno?
E con l'Acquario, co-governato da Saturno?
Sì, ma attenzione: ENKI E' IL SEGNO DEL CAPRICORNO, IL SEGNO DELL'ACQUARIO, CERTAMENTE NON IL PIANETA SATURNO. I PIANETI DI ENKI SONO VENERE ED URANO.
È il tema nella sua totalità che dà forza e potere e che pianifica i transiti che siano di Giove, di Saturno etc. Anche gli aspetti tra i pianeti sono fondamentali.
COSÌ, SATURNO RESTA PER SEMPRE IL CATTIVO, IL TACCAGNO, QUELLO CHE INFLIGGE PENE E DOLORI PERCHÉ È QUELLO CHE LIMITA, CHE CONTIENE, CHE PROSTRA E CHE MENTE.
Ovviamente, questo perché Anu si è immischiato ovunque per sporcare il nome di suo figlio. Ha fatto di tutto per accaparrarsi la sua eredità, la sua saggezza, le sue creazioni e per distruggere la cosa più essenziale per lui: NOI. Allora, si è inserito "co-governatore" del Capricorno, segno di Enki. E anche dell'Acquario, segno di acqua, dell'Età dell'Oro, segno di Enki.
L'ABBONDANZA PROVIENE DA ENKI, GUARDATE LA TERRA, QUELLA CHE HA CREATO, È LUSSUREGGIANTE. È LEGATA ALL'ACQUA, ALLA FERTILIZZAZIONE DELLE COSE.
Questo spiegherebbe perché Enki è rappresentato cinto da fiotti di acqua, esattamente come il "versatore di acqua", l'Acquario.
 

Enki rappresentato dai Sumeri


estratto dal segno dell'Acquario di Johfra


ed il suo glifo stilizzato con due onde, quelle che cingevano Enki?
 
Questo spiegherebbe anche il motivo per cui tutte le questioni relative al denaro, ai possedimenti, al potere vengono associate "al diavolo", che è rappresentato come una sorta di capra in piedi sulle sue zampe posteriori... una capra?
Siamo stati mistificati ancora una volta? La nostra mente è stata riprogammata completamente affinchè perdessimo ogni senso comune, ogni discernimento?
La capra in questione non è semplicemente quella del Capricorno che fornisce agli uomini frutti succosi ed abbondanza?
E che è stata demonizzata da Anu ed i suoi rettili, tramutandola in male, sofferenza, dolore e menzogna agli occhi degli Uomini? E anche dai vari religiosi, veramente assetati di potere, in particolar modo di quello sullo spirito?
Anu, ladro dell'autentica conoscenza?
Anu, bugiardo sul nostro Vero Dio?
Anu, assassino pronto a fare qualsiasi cosa per mantenere viva la sua bugia universale?
Questa famosa capra, che nutre delle sue mammelle piene (quindi abbondanti) il Dio Zeus, non indurrebbe anche all'elevazione della materia?
Della sua stessa materia, il latte, permette al bambino Zeus di diventare "Re degli Dei".
Lo aiuta a salire fin verso le cime, simbolo principale del Capricorno, il quale guida verso le altezze della Coscienza.
La capra? Con le corna e tutto? Guida l'umanità?

Il segno del Capricorno per Johfra


Notate lo scheletro sotto la capra che simboleggia la rinuncia materiale necessaria all'elevazione. Non ci si può arrampicare sulla cima di una montagna con le duecento valigie delle ultime star di Hollywood appese.



Anche un altro aspetto primordiale emerge dal "mito" di Prometeo. La nascita dell'uomo. Sempre generato dalla terra e da "Dio".
L'umanità ha per antenati gli Dei con i loro difetti e le loro qualità.
Degli Dei che si spostano con il "carro celeste", che attraversano cieli e mari in pochi secondi e manifestano dei corpi densi nella materia fisica...

Carro di Zeus

Se non si trattasse della Grecia, potremmo pensare di star riassumendo uno dei libri di Zécharia Sitchin.
Dei carri di fuoco, delle navicelle spaziali probabilmente?
Zeus, che potrebbe benissimo essere scambiato per il sumero Anu, furioso ed ostile nei confronti dell'umanità. E che a causa del suo gusto per la carne e per il sacrificio, e della sua terribile violenza, potrebbe rievocare anche Geova.
Prometeo, copia perfetta di Enki.
E al centro del conflitto, il FUOCO.
 

Il Fuoco è l'elemento primordiale, quello del calore della vita.
Il Fuoco della conoscenza, il fuoco divino eleva le coscienze, per questo i mammiferi hanno il sangue caldo.
Il caldo dell'anima animale o umana circola nel loro corpo trasportato dal sangue.
Il fuoco porta l'illuminazione e la salute dello spirito come del corpo.

Ancora altro simbolismo:
1- il fegato 
L'aquila mangia il fegato di Prometeo ogni giorno. Ed ogni giorno questo si rigenera.
Il fegato è il solo organo del corpo ad auto-rigenerarsi quando è raggiunto da una lesione.
Sul piano biologico, è "la fabbrica del corpo" e realizza migliaia di procedimenti e di trasformazioni per tutto il giorno.
E soprattutto, sul piano occulto, "filtra i destini", filtra le emozioni astrali, le vite passate, i legami vecchi con quelli attuali, qualcuno parla di "legami karmici".
Il fegato è unico nella sua funzione di setaccio. Lascia passare solamente l'essenziale e quando è assediato delle troppe emozioni negative, ecco che provoca una "crisi" e vomitiamo sangue ed acqua, poi la bile, creata dalla cistifellea, filtro della collera e dell'assenza di scelta.
Quando si soffre di fegato, si soffre per la propria famiglia, per un proprio amico, per uno della propria cerchia di conoscenze, per un eccesso, ci si inabissa poco a poco in un oceano di negazioni.

2- l'aquila 
Non solo perché è l'unico rapace in grado di vivere così in alto nel cielo, ma anche perché è portatore di elevazione.
Prometeo, sacrificandosi, ha offerto la saggezza all'uomo. (come Saturno) Sulla sua roccia.
Sa che dovrà aspettare che ritorni il suo tempo, la sua età di oro, affinché di nuovo possa innalzare l'umanità verso un più alto grado di civiltà, dove ciascuno sarà rispettato nella sua differenza.
 

L'aquila è soprattutto l'attributo di Zeus, naturalmente, ed il simbolo primitivo e collettivo del padre, l'inaccessibile, quello che ha potere ed autorità sui figli o sulla società.
L'aquila incarna anche l'orgoglio e l'ambizione del potere, per questo la si ritrova in tutti i grandi imperi.
Nessuno altro uccello sarebbe potuto venire a divorare Prometeo. Perché occorreva un uccello all'altezza della sua forza e della sua aura. Poi, perché l'aquila, simbolo solare che viene a divorare le cosiddette tenebre del ribelle Prometeo, favorisce ogni giorno anche la sua rigenerazione.
Esiste in questo un'ambiguità latente.
Una sorta di amalgama, dominante-dominato. Il dominato non è quello che crediamo. La Luce non è dove la si pensa.

Tratteremo in un altro messaggio del mito di Pandora, molto interessante anche nella sua misoginia, poiché, come al solito, la donna porta tutti i mali all'umanità...



sabato 24 dicembre 2011

Il 25 Dicembre e la Celebrazione Ancestrale Del Dio Solare Mitra

Mentre ero occupata a redigere il mio post sugli Dei Egiziani, sono stata portata dalla mia guida a trattare il tema del Dio Mithra e della data del 25 Dicembre, una data d'evidente attualità!
Tanto più che, al di là dei soliti furti e malefatte perpetrate da Anu e dai suoi scagnozzi, mostra come i nostri Dei, lo ripeto ancora una volta, non hanno mai ceduto alle avversità e hanno sempre educato ed insegnato agli Uomini.
Quando ci apriamo alla Conoscenza Enkista diventa più facile decriptare i testi e le immagini, come andremo a farlo ancora una volta insieme.

Comincerò citando il Vaticano. Peggio, i Testimoni di Geova, la cui specialità è quella di applicare alla lettera i suoi miserabili insegnamenti contro-natura, i quali vietano di festeggiare il "natale" in quanto di origine "PAGANA".
Ora, come ho già detto molte volte, il termine "pagano" è diventato dispregiativo a causa della chiesa cattolica. In passato essere Pagano significava essere COME gli Dei:  fieri, valorosi, generosi, potenti.

Dunque, qualche anno fa in Italia, alcuni si sono opposti alle vacanze concesse nel periodo di "natale", in particolare si diceva che la maggior parte della gente in vacanza non era né cattolica protestante. Le vacanze furono mantenute, ma il dibattito proseguì.
Questo 25 dicembre, data di nascita di Gesù, in realtà una forma-pensiero di cui anche il nome fu rubato ai nostri Dei deformandolo, non è e non fu MAI la data di nascita del "Cristo" (la parola "Cristo", perché in origine si trattava di una parola, è stata rubata e distorta, ma tornerò presto su questo argomento).

Ho trovato su Internet la citazione di cui avevo bisogno su un sito dei "Testimoni di Geova", in inglese. Sicuramente è molto buona: i seguaci della Bibbia riconoscono loro stessi che Gesù non è mai nato il 25 Dicembre.
Cito da questo sito dei Testimoni di Geova ciò che loro stessi citano da L'Osservatore Romano, il giornale del Vaticano

Traduzione :
"La vera data di nascita di Gesù, da un punto di vista storico, si trova nascosta sotto un velo di incertezza quanto la storia romana, il censimento imperiale dell'epoca e la ricerca nei secoli successivi.... La data del 25 Dicembre, come è ben noto, è stata scelta dalla chiesa di Roma nel'IVe secolo. Questa data nella Roma pagana era dedicata al dio Sole...sebbene il Cristianesimo si sia affermato già a Roma grazie ad un editto di Costantino, il mito del... dio Sole era ancora largamente diffuso, soprattutto tra i soldati. I festeggiamenti sopra menzionati, incentrati nel 25 Dicembre, erano profondamente radicati nella tradizione popolare. Ciò diede l'idea alla chiesa di Roma di sostituire il dio del Sole col vero Sole della Giustizia, Gesù Cristo, scegliendo questo giorno per celebrare la sua nascita." 
Fonte

Penso non ci sia bisogno di aggiungere altro.


L'albero di "natale", egli stesso PAGANO, fu recuperato, dichiara penosamente il Vaticano (sempre nello stesso articolo) per celebrare Adamo ed Eva, l'abete che diventa l'albero della conoscenza... Si dice anche che in tempi antichi, l'agrifoglio, l'alloro, il pino e l'abete possedevano proprietà magiche e medicinali che permettevano di prevenire le malattie!
Ed il Vaticano spiega che non hanno avuto scelta: scegliere un melo come abete di "natale" era impossibile, dunque, rassegnati, i poverini hanno adottato l'abete!
Ancora una volta non hanno inventato nulla di nuovo: l'abete di Neu Helle è l'YGGDRASIL/IRMINSUL e altri alberi della Conoscenza, IN REALTA' ALBERI DELLA VITA come in Sumeria, nell'Antico Egitto e, naturalmente, nell'Antica India/Tibet (Atlantide).

La cosa più esilarante è la citazione dei Corinzi:  non mescolatevi, non parlate, con questi pagani, non celebrate le loro feste... Ah si?
Ecco un passo della Bibbia, giusto per:
[14]Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre?  
[15]Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?
[16]Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
[17]Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
Realizzate, amici internauti, l'incredibile faccia tosta che bisogna avere per considerare la luce e la purezza "impure" e, quindi, capovolgere le cose. Tutto è rubato. TUTTO. Il senso delle parole, le origini dei fatti, gli atteggiamenti, le radici di ogni cosa.
Il Diavolo è Anu, la sua sporca forma-pensiero Geova e anche il suo Gesù, il primo comunista pedofilo della storia dell'umanità. Non lasciate che i vostri bambini vadano da lui!

Così il 25 Dicembre non è mai avvenuta la nascita di Gesù, e questo, confessato dallo stesso Vaticano. Una notizia e un legame da diffondere in tutte le direzioni!

Ma allora, che cosa succedeva questa sera del 25 Dicembre?
In realtà tutto cominciava alcuni giorni prima di questa data e voi lo sapete oramai molto bene, poiché avete appena praticato i rituali associati.
• Il 20 sera si celebrava la grande festa della VERA MADRE DIVINA LILITH-DAMKINA per le donne e HATHOR/NINOURSAG per gli uomini.
• Il 21 sera, il solstizio di inverno. Poteva cadere anche il 22. Si celebravano i legami tra gli Dei e gli Uomini. Momento prezioso per sollecitare aiuti e benefici.
• Il 22 sera, la vigilia di YULE, si venerava in modo particolare Enki, sotto tutti i suoi innumerevoli nomi.
• Il 23, il giorno di Yule, si continuava a festeggiare Enki e il giorno dell'anno, poiché il 23 è l'inizio dell'anno enkista.
• Il 24 e il 25 i festeggiamenti proseguivano a fiotti:  danze, feste, tutti i villaggi cantavano e fraternizzavano. Si celebrava il Sangue della TERRA-MADRE:  il Vino.

Un dio presiedeva in modo particolare questa festa che raggiungeva il suo picco di gioia il 25 Dicembre:
MITHRA. Un grande dio solare, figlio di Enki, determinato a continuare l'insegnamento degli Uomini e delle Donne, nonostante le lucertole e tutto il resto si ostinava ad invitare alla gioia, all'amore, alla festa.
Mithra era DIONISO.
DIONISO era OSIRIDE.
Conosciuto nel Libro Perduto di Enki come DUMUZI.
Ed ecco: Osiride-Dioniso-Mithra fu il primo Dio a dare il vino agli uomini, ci è stato detto. In realtà, Osiride era adorato ovunque per la sua cortesia, per la sua buona natura, dove passava spargeva esultanze e feste! Tutto era un pretesto per celebrare, amare, cantare, danzare con lui.
Osiride cantava e danzava CON gli Uomini, non restava nel suo palazzo con aria sprezzante. No, si mescolava al popolo, esattamente come suo Padre gli aveva insegnato. Perché il POPOLO Umano erano i suoi fratelli e le sue sorelle, figli di ENKI.
Ecco perché leggete ovunque su Internet che Gesù è Osiride.
FALSITA'. BLASFEMIA. INSULTO. OSIRIDE NON È GESÙ!!!
Gesù non è esistito mai in quanto tale, è un forma-pensiero senza corpo né coscienza. Paragonare Osiride a questa cosa spaventosa è assolutamente vergognoso. Osiride è buono e generoso con noi. Non come quel Gesù che ci ha insegnato a risolvere i problemi con un sorriso spiaccicato sulla bocca, a sottometterci al nemico (le lucertole e compagnia bella), obbligandoci ad AMARE i nostri nemici (!!!), diventando pezze da piede addomesticate, come gli animali che dicono che siamo!!!

OSIRIDE il Benevolo

Mi seguite amici internauti? Sì, questo mi è stato confermato da una ventina di minuti dalla mia seconda guida stessa. 
SÌ, MITHRA E' OSIRIDE. Il culto di Mithra durò dal -400 al +500 circa. Mithra viene del Greco Antico Mithras, a sua volta originario dalla parola persiana mitra, originaria del nostro essenziale sanscrito mitra मित्र , che significa AMICO. Ciò denota al primo colpo la vicinanza che esisteva tra Osiride e i popoli, o semplicemente tra gli Dei e noi.
Osiride è un Dio solare come suoi fratelli Amon-Râ e Horus, come si può essere tenebra quando si nasce dal Portatore di Luce? Anche Anubis o Seth che svolgono il loro ruolo di Dio "dal basso", sono magnifici Dei sfavillanti. Anche Thot, il dio LUNARE trabocca di calda luce! Tutti gli Dei solari scendono nelle tenebre e rinascono alla mattina. È la costante morte-rinascita della Signora Natura, dei suoi cicli sempiterni.
Dai riti Osiridiani a quelli di Mithra, Osiride segue una linea costante:  insegnare dalla metafora, il costante superamento di sè e la celebrazione per la gioia del glorioso vincitore. La loro forma varia, ma il loro simbolismo mai.
Dato che Osiride ha sempre tramandato agli Uomini i MISTERI, fu associato alle "tenebre", al mondo sotterraneo, inteso come dei segreti, di ciò che è nascosto. Lo si dice su Orione oggi. Evidentemente, dove volete che sia! Con suo padre adorato, Enki!
Ora, guardiamo insieme come Osiride è il degno figlio del suo nobile Padre, del NOSTRO meraviglioso Padre. Il nostro meraviglioso Enki ed i suoi cento nomi sacri.
Rifarò un post sui nomi di Enki, perché ne ho appresi degli altri! :)

Osserviamo il simbolismo:  
APIS, il Ka di Ptah
Mithra nacque da una roccia il 25 Dicembre vicino ad una sorgente e ad un albero consacrato, dunque immortale. E su questa roccia si celebrava il solstizio di inverno e la rinascita al sole. Le pietre sono viventi e danno la vita, perché sono la Terra-madre, sono le "ossa" della Terra, le sue profondità. La pietra trasmette lo spirito e gli insegnamenti degli Dei, è un vettore di energia.

Domina il toro primordiale. Il toro è la forza della vita, una forza illimitata. Ecco perché molti Dei sono identificati come Enlil ed Enki. Non dimenticate che il Ka di Enki è Apis, il grande toro originario.

Mithra lo "sacrifica". Bisogna sapere che non esistevano sacrifici di animali con i nostri Dei. Questi sacrifici sono quelli che ci vogliono far credere. No, nessuno toro è stato sacrificato. Erano persino mummificati e adorati, in particolar modo nell'Antico Egitto, ma non solo. Che poi il popolo, credendo di fare cosa giusta, si sia messo ad uccidere degli animali per offrirli agli Dei è un altro discorso.
Tanto più che i nostri Dèi condannano senza riserve questi "doni" disgustosi. Mai Osiride avrebbe sacrificato in orge di sangue dei tori innocenti!

No, qui la dominazione del toro simboleggia l'acquisizione della forza della bestia per chiunque lo contiene e poi "lo sacrifica", ovvero lo mette a terra e lo tiene per qualche istante. Conoscere la forza del toro non è dato a tutti.   
Così Mitra/Osiride, attraverso il sacrificio del toro (tauroctonia) il "taurobolio", affrontano i Grandi Misteri.  Vi propongo qui di seguito la definizione di questo termine data da Wikipédia, per poi ritornare con delle spiegazioni più appropriate:

"La tauroctonia è una rappresentazione religiosa in relazione con l'universo;  il dio Greco romanizzato Mithra, su ordine del Sole che guarda sopra la sua spalla, sgozza un toro il cui sangue fertilizza il mondo. Le forze del Male rappresentate da un cane, da un serpente e da uno scorpione mordono l'animale per opporsi al sacrificio e alla fecondazione del mondo. Questa scena è di ordine cosmico e faceva parte del culto del dio Mithra. Sotto la Roma Antica, questo culto iniziatico fu trasmesso in tutto l'Impero dalle legioni romane."

Qui sotto l'immagine di questo "sacrificio" che si trova al Louvres. Rivediamo insieme tutto questo e ricollochiamo le cose al loro giusto posto:

 

Rilievo romano II/IIIe secolo - Museo del Louvre - Mithra e la tauroctonia.

Il semplice fatto che nella spiegazione data da Wikipedia per rappresentare il "male" vengono associati il cane, il serpente e lo scorpione, tutti associati ai nostri Dei, è molto suggestivo.
Il periodo Greco-Romano è già stato perso fra le grinfie delle lucertole.
• Non farò nessuno commento sul Serpente, perché dovreste oramai conoscere tutto su lui!
• Il cane è certamente il dio Anubis, il dio Sciacallo, il dio Lupo dell'Antico Egitto.
• Lo scorpione è la dea Selket. La dea Scorpione è una grande guaritrice. Del resto lo scorpione rappresenta uno dei più vecchi geroglifici, portatore di rinascita. In quanto segno dello zodiaco, raffigura una delle principali tappe del Magnum Opus e, del resto, della stessa ascensione della Kundalini. È mutato, trasformazione radicale, morte di sé stesso, notte nera dell'anima, trascendenza delle emozioni, controllo delle sue pulsioni e, alla fine, rinascita.
I due veri simboli dello Scorpione sono il Serpente (trasformazione-Kundalini) e l'Aquila (immortalità).

Quindi, cosa ci insegna in realtà Mithra-Osiride:  
- Seguire la via solare, quella del fuoco (Kundalini), permette di esprimere tutta la sua forza, tutto il suo potere rievocato qui dal toro.
- Una volta che questa forza viene liberata, il sangue dell'animale fertilizza e feconda ogni cosa. Guardare il sole è non perdere di vista il proprio scopo, inseguirlo a qualunque costo. Sono richiesti perseveranza, potere di azione, coraggio.
- Il Serpente è certamente la Kundalini e la benedizione di Enki.
- Il cane è Anubis, dunque la necessità di morire, di scendere nelle profondità dall'essere, di preparare il proprio corpo all'immortalità, al Magnum Opus, simboleggiato dalla mummificazione nell'Antico Egitto.
- Lo Scorpione è quello che si alza per pungere, che punge il cacciatore Orione e lo trasforma in costellazione, in meraviglia. È la RINASCITA ad un livello vibratorio più ELEVATO, dunque.


Il Dio Attis/Osiride e il cappello frigio.
Il cappello frigio di Mithra è il cappuccio di Osiride riportato verso il 3 occhio. Prima, il suo cappuccio avvolgeva il suo settimo chakra ed innalzava, quindi, verso l'alto. Oramai, mostra solo da dove cominciare: il 3 occhio, perché le cose sono cambiate.

Non dimenticate che l'impero Romano è già sotto il controllo di Anu. Bisognerà aspettare tuttavia l'inquisizione per vedere l'Umanità annientata.
Dunque gli Dei sono tra noi ma unicamente sotto la loro forma astrale, non sono più sulla Terra nel loro corpo di carne e di sangue. Questo è da tenere a mente.
All'epoca di Mithra, gli Dei sono trattenuti. Osiride è un dio della "goetia": Oriax. Si manifestano a noi come oggi nel loro corpo astrale/corpo di luce. Il corpo fisico resta su Orione.
Gli insegnamenti degli Dei passavano anche dagli Iniziati. Una volta che il terzo occhio era aperto, i discepoli vedevano gli Dei e li toccavano comodamente. Un corpo astrale è SOLIDO, non può essere attraversato. Non si tratta un fantasma.

Detto questo, torniamo a Mithra. Il cappello frigio era portato anche dal dio greco Attis o Atys, conosciuto anche con il nome di Tammuz, altro appellativo di Osiride. Questo nella medesima epoca (II secolo).
Inoltre questo cappello era uno di quelli portati in Asia a quel tempo. La sua punta curvata si ritrova nei cappucci dei folletti o ancora nei cappelli degli "stregoni". Dunque, con questo cappello, Osiride ci indica le sue origini: Asia, Estremo Oriente, Atlantide, Indo-Ariano. Figlio di Ea (che si pronuncia ARYA nella loro lingua originaria).

Ciò dimostra che i nostri Dei, anche se imprigionati, anche se impossibilitati, hanno continuato OVUNQUE nel trasmettere il loro insegnamento. Noterete che gli Dei vengono ricordati come legati alle leggende di emasculazione o perdita del pene (questo è il caso di Attis/Osiride). Questa perdita, quando è simbolica, rievoca una forma di "distribuzione" dell'energia vitale, dell'energia fecondatrice. Pensate, in un altro registro, al lingam di Shiva.

Guardiamo ora il famoso banchetto di Mithra, molto rivelatore, ancora una volta saccheggiato dalla religione cristiana a discapito dei nostri Dei.
Difatti, questo banchetto fu riprodotto, parecchie centinaia di anni più tardi, come L'Ultima Cena. Mithra/Osiride offriva del pane e del vino ai suoi commensali-discepoli. Che cosa offrì Gesù durante la Cena ai suoi apostoli? Bisognerebbe chiamare questo pasto Scenografia, perché in realtà è tutto falso. Esattamente come al cinema, il regista grida "taglia!" e i morti resuscitano, gli sposi si dividono, le situazioni si cancellano. Come al teatro, il sipario si chiude e... più niente. Mithra/Osiride invitava solamente gli uomini ai suoi banchetti. Ma in questo non vedeteci il disprezzo per la donna. Iside si occupava delle donne. La ragione magica di questa non-mescolanza era dovuta all'evocazione costante della Pura essenza Yang e della Pura essenza Yin. Niente di sessista. Un solo scopo: il massimo di potere.
Ancora una volta osserviamo un bassorilievo di questo banchetto, sempre esposto al museo del Louvre.

Bassorilievo romano - Il BANCHETTO di MITRA

In effetti più che di banchetto, si trattava soprattutto di riti iniziatici dove il discepolo veniva sottoposto addirittura a parecchie prove. Ciò cominciava dal battesimo. Eh sì. Non è tutto un'invenzione di Anu. Il battesimo esisteva molto prima, ivi compreso nell'Antica India, in Atlantide, dove il discepolo era immerso nell'acqua santa e talvolta la fronte veniva unta con piante magiche, specialmente d'alcol.
Sul bassorilievo qui sopra ritroviamo il Serpente eretto, e accanto anche il caduceo. Notiamo il sole, poi la luna, vediamo il vino servito nel corno. Notate i bastoni tenuti dai partecipanti, i bastoni della vita, della forza,  che simboleggiano la Kundalini. I serpenti in primo piano parlano da soli. Il Sole è certamente Enki per mezzo del quale l'iniziazione è realizzata. Enki è il Dio degli Dei, il Padre degli Dei, non dimentichiamolo, e ogni rituale, ogni iniziazione, deve essere eseguita sotto la sua protezione per ragioni di sicurezza e, soprattutto, per cortesia/rispetto.
Mithra-Osiride basava la totalità della sua iniziazione sul numero 7.
Nato un 25 dicembre (7), 7 livelli di iniziazione, 7 pianeti implicati, 7 chakra, ecc.
Probabilmente adesso comprendete perché i vangeli sono basati così tanto sul 7? Occorreva far cadere in errore, e questo fino ad oggi, sull'identità di Osiride il Benevolo, questo dio adorato per la sua gioia di vivere, il suo buon cuore, il suo affetto generoso. Sì, occorreva confonderlo con Gesù, tentando di soffocare la sua luminosità con spine insaguinate. D'altronde questa feccia cosmica che cosa ha mai fatto se non distruggere, sprocare, insozzare?
Questo non è frutto della mia fantasia o di un odio viscerale, ma semplicemente un dato di fatto.

Si noti ancora che Mithra era conosciuto già 3500 anni fa in Asia minore. Si dice che gli Ittiti citavano già questo Dio 1500 anni prima dell'inizio della nostra era. Gli stessi simboli l'accompagnavano: il serpente (Enki), lo scorpione, il cane, il corvo, il leone e ovviamente il toro. Tutti animali dalla forte connotazione magica ed occulta, ma anche astrologica attraverso le costellazioni.
Del resto troviamo Mithra circondato dallo zodiaco. Le 12 tappe + 1 del Magnum Opus.
Osservate le 4 facce ad ogni direzione: 4 Dei, 4 elementi.
Ed infine, il plesso di Mithra. Vi si trova una testa di leone. Il simbolo perfetto del sole. Il leone è un animale solare ed è il simbolo del Dio Amon-Râ, Dio tutelare del 3 chakra. Così ci viene confermato ancora una volta che il 3 chakra è governato dal sole/leone/fuoco e non da Marte, così come insegna la New Age.
MITHRA e lo zodiaco

Guardate ancora il simbolismo del Serpente avvolto intorno al suo corpo come Lilith. Vedete la torcia, la luce dell'anima, e pensate alla runa Kenaz. Vedete il bastone e pensate all'Uas, al Djed. Sempre gli stessi simboli, dovunque.

Le ali sono la potente evoluzione dell'anima. Inoltre, per i Persiani e poi per gli Iraniani, Mithra è un dio totalmente solare, invincibile, portatore di luce, di giustizia e di eternità. Riprendono gli attributi di Enki che è chiamato anche il Giusto. Ricordate che Enki aveva chiesto ai suoi bambini di trasmettere ovunque nel mondo i loro simboli ed insegnamenti affinché gli Uomini possano ritrovare la strada della vera Luce. Eccolo in una grotta ad Ostia in Italia.

Mithra - Ostia - Italia

Sebbene impossibilitati, sebbene esiliati, gli Dei hanno sempre combattuto Anu, e in particolar modo - attraverso Mithra - il Cristianesimo, di cui fu il più fervente oppositore. I nostri Dei non sono riusciti a fermare questo disastro in quanto erano imprigionati. Ma non è più il caso attuale. E la Verità, di fatto, è in marcia. Mediante Internet per chi vuole comprendere e trovare, la Verità si appresta a fare grandi passi.